Gli scienziati e i cittadini del villaggio Berdyansk sono rimasti sconcertati alla visione delle acque del Mar d’Azov, che hanno improvvisamente assunto una colorazione rossastra. Secondo quanto riporta EnglishRussia, gli abitanti dei villaggi hanno immediatamente sospettato che la causa fosse da imputare alle vicine fabbriche, mentre i meno informati hanno creduto che fosse un segno dei prossimi eventi. In realtà i ricercatori hanno spiegato che il fenomeno è stato causato dalle alte temperature dell’acqua che ha permesso una vasta fioritura di alghe brune, guidate successivamente verso riva dal vento di Sud-ovest. L’evento preoccupa non poco, dal momento che un’ulteriore fioritura porterebbe ad una morìa di pesci di proporzioni enormi. Nonostante il direttore dell’Institute Leonid Izergin sostiene che il mare resti balneabile, gli abitanti del villaggio non gli credono. Essi sostengono che emani un odore metallico, restando dell’idea che la causa sia da imputare alle fabbriche. Berdyansk è infatti nota per il suo porto e per le sue industrie. E’ anche sede di un luogo di fanghi e trattamenti clinici. Il mar d’Azov è il mare meno profondo del mondo, il cui punto più alto dalla superficie misura soli 13-14 metri. E’ lungo circa 340-360 chilometri, vasto circa 135 e ha una superficie di 39.000 chilometri quadrati, che lo rende il più piccolo all’interno dei paesi dell’ex Unione Sovietica. E’ in gran parte influenzato dall’afflusso di numerosi fiumi, che portano sabbia, limo e conchiglie, formando numerose baie e stretti banchi di sabbia. A causa di questi depositi, il fondo del mare è relativamente liscio e piatto con profondità progressivamente crescente verso il centro. Il Don e il Kuban sono i grandi fiumi che scorrono in esso. L’acqua ha una bassa salinità e un alto contenuto di materiale biologico, come alghe verdi, che ne influenzano il colore dalle immagini satellitari. Abbondanti i risultati in termini di produttività di plancton. Le sue rive sono basse, ricche di vegetazione e di colonie di uccelli. La costruzione di dighe, la pesca eccessiva, lo sfruttamento dovuto alla coltivazione del cotone, e l’aumento dei tassi di navigazione, hanno causato alti tassi di inquinamento. Le cale di pesce sono rapidamente diminuite e le acciughe letteralmente crollate. Il mare è caratterizzato da alte concentrazioni di materia organica e lunghi periodi di fioritura. Sono conosciute circa 600 specie di alghe planctoniche. Nel Novembre del 2007, un forte temporale causò l’affondamento di quattro navi nello stretto di Kerch, nel porto russo di Kavkaz. Come risultato, circa 1300 tonnellate di olio combustibile e circa 6800 tonnellate di zolfo caddero in mare. La penisola di Taman dispone di circa 25 vulcani di fango, la maggior parte dei quali sono attivi. Le loro eruzioni sono solitamente tranquille, con fuoriuscite di fango e gas come metano, anidride carbonica e solfuro di idrogeno, ma a volte sono violente e assomigliano a regolari eruzioni vulcaniche. Alcuni di questi vulcani sono sottomarini, vicino alle rive della penisola. Una grande eruzione del 6 settembre 1799, nei pressi di Golubitskaya, durò circa 2 ore e formò un ‘isola di fango di 100 metri di diametro e 2 metri di altezza, distrutta poi dallo stesso mare. Eruzioni simili sono avvenute nel 1862, 1906, 1924, 1950 e 1952. Nel 1997, William Ryan e Walter Pitman della Columbia University, pubblicarono una teoria su una massiccia inondazione avvenuta in tempi antichi attraverso il Bosforo. Essi sostengono che il Mar Nero e Mar Caspio fossero grandi laghi d’acqua dolce, ma nel 5600 a.C. le acque del Mediterraneo si riversarono nel Mar Nero. Il lavoro successivo è stato fatto sia per sostenere che per screditare questa teoria, ancora oggetto di discussione da parte degli archeologi. Ciò ha portato alcuni ad associare questa catastrofe con i miti alluvionali preistorici, come il Diluvio Universale narrato nella Bibbia.