Il prossimo 3 agosto il Codacons interverrà dinanzi al Tribunale del riesame che deciderà sulla richiesta di dissequestro dell’Ilva presentata dai legali dell’azienda e dei dirigenti arrestati. “Chiederemo al tribunale di mettere la salute dei cittadini prima della questione occupazionale e degli interessi economici dell’Ilva – spiega il presidente Carlo Rienzi – tuttavia, come forma di tutela dei lavoratori, proporremo al Tribunale di riaprire per un periodo massimo di 3 mesi gli impianti, affidandoli alla responsabilita’ dell’Arpa e del prefetto, a condizione che in tale periodo il ministero dell’Ambiente, l’azienda e gli enti interessati operino per sanare la situazione di danno ambientale, bonificando l’area con i fondi stanziati dal Governo“. Il Codacons annuncia inoltre la costituzione di parte offesa nel procedimento. Attraverso l’avv. Cristini l’associazione interverrà in giudizio in rappresentanza della popolazione locale e come organizzazione ambientalista, e chiederà che siano accertate anche le responsabilità dei ministeri e degli enti pubblici che nel tempo hanno contribuito, attraverso una omessa vigilanza e mancati interventi preventivi, a determinare la grave situazione di danno ambientale. Il Codacons lancia infine una “mega azione di risarcimento” in favore di cittadini, lavoratori e aziende del tarantino “evidentemente danneggiate dalla situazione di inquinamento ambientale“. Da lunedì l’associazione avvierà formalmente la raccolta di adesioni all’azione risarcitoria che verrà presentata contro “i soggetti responsabili del gravissimo danno ambientale e delle istituzioni che avevano il compito di prevenire e impedire un tale disastro“.