Molto e’ stato fatto negli ultimi anni per prevenire e contrastare gli incendi, “anche se restano casi anche gravissimi di ritardi come nel caso dell’incendio in corso al Parco Nazionale del Pollino dove i soccorsi sono giunti con molte ore di ritardo mettendo in pericolo la biodiversita’ del parco e i preziosissimi pini loricati”. Lo sottolinea il Wwf in una nota, aggiungendo che “la situazione nel Pollino e nel resto d’Italia potrebbe aggravarsi, viste anche le condizioni meteo e i tagli ai fondi per la vigilanza e il ripristino che ci sono stati, con il rischio di ripetere la drammatica situazione del 2007 quando c’e’ stato il record di incendi”. Il Parco e’ stato al centro del progetto 2008-2011 ”Costruiamo la rete di protezione civile nel Parco del Pollino” per promuovere la prevenzione degli incendi boschivi, la valorizzazione e salvaguardia dell’area. Il progetto ha portato a una drastica diminuzione degli incendi nel periodo di attivazione, ma l’esperienza si e’ conclusa e non e’ stata rinnovata. Rimane poi un dato sociale fortemente radicato che vede nell’azione incendiaria una sorta di strumento ricattatorio per ottenere vantaggi.In questo caso, e’ la legge quadro 353 del 2000 in materia di lotta gli incendi boschivi a costituire la prima arma. La legge prevede una serie di strumenti volti a limitare la possibilita’ di speculazione sulle aree incendiate, primo fra tutti l’impossibilita’ di variare la destinazione d’uso, insieme col divieto di edificazione per 15 anni e l’obbligo e realizzazione del catasto della aree incendiate. Il divieto di trasformazione dei terreni non riguarda solo le possibilita’ edificatorie, ma anche di pascolo, il divieto di caccia, e la possibilita’ di riforestare le aree incendiate con interventi e finanziamenti pubblici. In un Paese in cui nei primi sei mesi dell’anno piu’ di due roghi su cinque, secondo il Corpo forestale dello Stato, sarebbero stati provocati volontariamente (il 65%del totale), rendere noti tali vincoli nelle zone piu’ colpite da incendi puo’ rivelarsi utile. Il Wwf chiede anche alla Direzione Antimafia di attivarsi per accertare il ruolo della criminalita’ organizzata in questi fatti.