Non sempre però si può additare la colpa al mondo di internet: in alcune circostanze alcuni gruppi legati a credenze religiose convincono parte del mondo a queste assurdità: un gruppo chiamato Le Millerites, per esempio, credeva che Gesù Cristo sarebbe tornato sulla Terra tra il 1843 o il 1844, e che il mondo così come lo conosciamo sarebbe stato distrutto. Un altro gruppo, chiamato “I Seekers”, credeva che un altro diluvio universale spazzasse via la civiltà il 21 Dicembre 1954. Una leader del gruppo di Chicago, di nome Dorothy Martin, affermò di aver ottenuto quelle informazioni da stranieri che vivono sul pianeta Clarion. Ma quante persone attendono la fine del mondo? Davvero tante. Da qualsiasi parte provenga la fonte, i timori apocalittici sono molto diffusi nel mondo. Ad esempio, un sondaggio commissionato dall’agenzia di stampa Reuters all’inizio di quest’anno, ha rilevato che il 15 per cento di persone in tutto il mondo, crede che l’apocalisse arriverà durante la loro vita. Negli Stati Uniti la percentuale sale al 22 per cento. Tali preoccupazioni non sono soltanto fenomeni sociologici o psicologici interessanti, ma possono avere conseguenze tragiche per i credenti. L’astronomo David Morrison ha affermato che almeno una volta a settimana, ragazzi di circa 11-12 anni contemplano il suicidio prima della fine del mondo del prossimo Dicembre, ossessionati dalla profezia. In alcuni casi queste disgrazie si verificano. Il modo migliore per combattere le preoccupazioni irrazionali, soprattutto tra i giovani, è l’educazione. Dobbiamo insegnare una migliore capacità di pensiero critico e istruire i ragazzi che il modo migliore per accertarsi di un evento è quello di cercare la verità. Soltanto così potranno sfuggire alle menzogne dei vari blog catastrofisti. Spetta alle scuole in primis divulgare una corretta informazione scientifica, che permetta ai più giovani una cultura non approssimativa di ciò che ci circonda. Il Sole sorgerà anche al mattino del 22 Dicembre, nello stesso momento in cui tanti staranno pensando alla prossima bufala.
La bufala del 21/12/2012 come tante altre in passato: è nostro dovere educare i più giovani
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