Spiagge sempre piu’ calde minacciano le grandi tartarughe marine mettendo a rischio la sopravvivenza delle uova. Nelle sole spiagge del Costa Rica e’ prevista una riduzione del 7% delle nascite ogni dieci anni: e’ quanto indicano alcuni modelli elaborati in uno studio internazionale coordinato da ricercatori dell’Universita’ di Princeton e pubblicato su Nature Climate Changes. Lo studio guidato dai ricercatori statunitensi evidenzia che il riscaldamento globale sta minacciando, in maniera indiretta, la sopravvivenza delle grandi tartarughe marine, in particolare la tartaruga liuto, la ‘regina’ degli oceani. La ricerca ha analizzato le possibili conseguenze dell’aumento delle temperature sulla singola specie, dall’accoppiamento alla disponibilita’ di cibo: l’impatto piu’ grave si avra’ sulla sopravvivenza delle uova in spiagge sempre piu’ calde. Se anche venisse eliminato il problema legato alla pesca e alla mortalita’ causata dall’ingestione di sacchetti di plastica scambiati per meduse, questi grandi rettili marini dovrebbero sfidare i problemi del clima. Utilizzando una serie di modelli climatici messi a punto in questi anni da organizzazioni internazionali, la ricerca stima una diminuzione del 7% ogni 10 anni delle nascita dai siti di nidificazione del Costa Rica, tra i piu’ importanti al mondo. Il riscaldamento delle spiagge di circa 2,5 gradi porta infatti alla riduzione delle uova che arrivano a schiudersi. Gli stessi ricercatori suggeriscono la possibilita’ di un aiuto umano per contrastare il fenomeno: ombreggiature artificiali o irrigazione dei siti di cova potrebbe aiutare il mantenimento di una temperatura corretta. La tartaruga liuto (Dermochelys coriacea) e’ la piu’ grande delle tartarughe marine, puo’ arrivare a superare i 2 metri di lunghezza e raggiungere fino a 700 kg di peso; misure che ne fanno il quarto piu’ grande rettile vivente e l’unico dotato di un metabolismo a sangue ‘caldo’, in grado di controllare senza calore esterno la temperatura del corpo.
La sabbia delle spiagge è sempre più calda, tartarughe marine a rischio
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