Anche le prossime Olimpiadi di Londra, cosi’ come quelle di Pechino del 2008, potrebbero essere caratterizzte dallo smog. A dare l’allarme e’ Keith Prowse, consulente medico e per le malattie della respirazione della British Lung Foudation, che nel suo ultimo rapporto sostiene che lo smog estivo presente in questi giorni a Londra potrebbe seriamente compromettere le prestazioni degli atleti olimpici ed in particolare di quelle discipline che comportano sforzi continuativi. Il rapporto, che viene diffuso a due giorni dalle accuse rivolte al sindaco di Londra di aver alterato i dati sull’inquinamento della capitale britannica, riferisce che ”gli atleti non potranno dare il massimo nelle gare di resistenza ed andranno soggetti ad infiammazioni delle vie respiratorie”. Londra e’ tra le peggiori citta’ europee per la cattiva qualita’ dell’aria, che peggiora con il caldo, quando gli inquinanti, tra cui il biossido di azoto, reagiscono alla luce del sole e formano uno smog da ozono a bassa quota.
E le previsioni dell’Ufficio Meteo britannico non lasciano ben sperare, nonostante i tre mesi di pioggia che hanno fatto precipitare i livelli di inquinamento in citta’, durante il periodo olimpico ci sara’ un tempo variabile e non e’ escluso che possa ripresentarsi il fenomeno dello smog. Il primo caso di inquinamento atmosferico ‘olimpico’ si ebbe nel 1984 a Los Angeles, quando il mezzofondista britannico Steve Ovett crollo per problemi respiratori dopo gli ultimi 800 metri. A Pechino nel 2008 venne vietata la circolazione della meta’ delle auto e vennero chiuse centinaia di fabbriche responsabili di emissioni nocive. A Londra, secondo dati governativi, muoiono ogni anno piu’ di 4.000 persone per malattie collegate all’inquinamento atmosferico e East London, il quartiere dove si svolgeranno i giochi, e’ considerato quello piu’ inquinato della capitale. I principali inquinanti presenti nell’aria della prossima capitale olimpica sono delle minuscole particelle di fuliggine oleosa, emesse dal traffico e dalle fabbriche e Londra, tra le 27 capitali europee, e’ quella dove si registrano i livelli piu’ alti di biossido di azoto.