Perforazione Campi Flegrei, tante polemiche: ma gli esperti Ingv spiegano che non ci sono rischi

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Paura che i pozzi possano causare una eruzione oppure che l’area diventi un cantiere e che cambi la futura destinazione a Parco Verde: sono questi i principali timori espressi da alcuni cittadini che vivono nell’area Flegrea relativi alla perforazione dei Campi Flegrei e che hanno causato due anni fa lo stop del progetto. I cittadini oggi hanno partecipato a un incontro con i ricercatori dell’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) nella sede dell’ente a Napoli. I ricercatori hanno risposto ai loro dubbi rassicurandoli ”sull’assenza dei rischi paventati”. Vi erano una trentina di persone, fra rappresentanti di movimenti, associazioni, ragazzi dei centri sociali, oltre a rappresentanti del Comune di Napoli e della decima municipalita’. Il progetto ‘Campi Flegrei Deep Drilling Project’, subi’ uno stop nel 2010 alla vigilia della perforazione del primo pozzo, profondo 500 metri, in seguito alle perplessita’ dell’allora sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino, alimentate anche da alcuni articoli di stampa. Il sindaco Iervolino nell’ottobre 2010 dichiaro’: ”senza la certezza che non ci sono pericoli non si trivella da nessuna parte”. Il Comune di Napoli e’ proprietario al 90% del sito dove avviene la perforazione, nell’area di Bagnoli Futura, e il sindaco in seguito alle polemiche su eventuali rischi dovuti alle trivellazioni incarico’ la Protezione Civile di redigere una relazione tecnica che fugasse ogni dubbio. ”Non ci sono pero’ mai state comunicazioni ufficiali da parte del sindaco Iervolino, all’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), nel senso che non siamo mai stati bloccati ufficialmente”, ha spiegato il coordinatore del progetto ‘Campi Flegrei Deep Drilling Project’, Giuseppe De Natale, dell’Osservatorio Vesuviano dell’Ingv. Nonostante non vi sia stato alcuno stop ufficiale ”ci siamo fermati – ha aggiunto De Nataleper rispetto istituzionale e per rispetto nei confronti dei cittadini che nutrivano timori”. La Protezione Civile rispose subito in modo positivo al sindaco Iervolino e la risposta fu integrata da una lettera scritta dai ricercatori e dal coordinatore, in cui si rispondeva ai dubbi sollevati. Nonostante cio’ il progetto entro’ in una fase di stallo. Poi vi sono state le elezioni e l’arrivo, lo scorso anno, del sindaco Luigi De Magistris, ”dal quale ci siamo recati – ha spiegato De Nataleper parlare del progetto”, e che nei mesi scorsi ha dato il consenso alle trivellazioni del pozzo a 500 metri.

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