Pesanti anomalie termiche sul mar Glaciale Artico, persino l’isola più settentrionale di Vize non riesce a scendere sotto gli 0°C

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L'isola di Vize senza alcuna traccia di neve

Continua il lungo periodo di anomalie termiche positive anche in piena area artica. E’ vero che Luglio, a quelle latitudini, è il mese più caldo dell’anno, proprio nel bel mezzo dell’estate boreale, ma le temperature che continuano a registrarsi lungo il mar Glaciale Artico sono veramente esagerate, andando ben oltre le tradizionali medie termiche per il periodo. Ma andiamo a vedere più nel dettaglio i valori termici registrati nelle stazioni più settentrionali del nostro pianeta. La stazione più settentrionale della Terra è quella di Capo Morris Jesup. In questi giorni Capo Morris Jeep è stata in grado di far registrare una temperatura massima di ben +12.4° all’ombra. Un dato veramente troppo elevato che sfonda di oltre i +10° quella che dovrebbe essere la tradizionale media delle massime per il mese di Luglio. Poco distante anche la stazione di Sisimiut continua a minacciare di avvicinarsi al suo record assoluto con cifre ampiamente positive.

L'isola di Vize durante il periodo primaverile, quando è ricoperta da un fitto strato di neve ghiacciata

Ma gli effetti del riscaldamento dell’Artico si avvertono in maniera più evidente oltre gli 80’ di latitudine nord, proprio nel cuore del mar Glaciale Artico, dove continua l’inesorabile arretramento della banchisa. Per notarlo basta prendere in esempio i dati termici dell’isola di Vize, l’unico luogo monitorato al mondo senza mai aver toccato i +10° a livello de mare (una volta pure la vicina stazione di Ushakova ha detenuto tale primato per pochi anni). Quest’anno, da inizio Luglio fino ad oggi, la stazione dell’isola russa di Vize non ha mai registrato una debole gelata. In pratica il termometro, dal 1 Luglio, non è mai sceso al di sotto della soglia dei +0°. A causa di queste elevate temperature dell’aria di neve al suolo e ghiaccio ormai non vi è più alcuna traccia, l’isola è completamente spoglia. Fino a pochi anni fa, invece, il manto nevoso riusciva a sciogliersi solo per pochi giorni sul finire della stagione estiva. In pratica, con lo scioglimento degli ultimi mucchietti di neve sul suolo di Vize, nessuna stazione a livello del mare dell’emisfero boreale è riuscita a conservare un po’ di neve.

Ricordiamo che l’isola di Vize si trova posizionata sopra i 79’ di latitudine nord, in mezzo all’oceano Artico. Questo fazzoletto di terra e roccia, nel mar Glaciale Artico, fu scoperto nel 1924 dall’oceanografo russo, Vladimir Jul’evi? Vize. Vize effettuò una seria di studi sulla particolare deviazione delle correnti proprio nella parte più settentrionale del mar di Kara. Tale deviazione del flusso delle correnti marine gli suggerì l’esistenza dell’isola con precise coordinate geografiche. Vize si trovava sul rompighiaccio G.Sedov quando, il 13 Agosto del 1930, l’isola fu scoperta ed egli vi mise piede per la prima volta. Il 1 Novembre del 1945 la Marina Sovietica riuscì ad installare una stazione polare idrometeorologica sulla costa meridionale dell’isola. Si tratto di una delle stazioni polari più settentrionali del mondo. Tale monitoraggio continua ad andare avanti fino ai giorni nostri, grazie al continuo controllo del servizio meteorologico russo che ogni estate assicura la manutenzione alla stazione polare. Le anomalie termiche registrate in quest’ultimo periodo sono veramente elevate. Ma entro la prima e la seconda decade di Agosto l’isola dovrebbe sperimentare un sostanziale calo termico, tanto che la colonnina di mercurio dovrebbe tornare ad aggirarsi attorno la soglia degli zero gradi con il ritorno dei primi fiocchi di neve. Ciò dovrebbe coincedere con un graduale rinvigorimento dell’attività del vortice polare in sede artica, che di solito si comincia ad intravedere entro la meta del mese di Agosto.

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