Che i Piani del Pollino, nel cuore del Parco, fossero una fabbrica del gelo lo si poteva immaginare al momento in cui è stato ideato il progetto di ricerca, ma che arrivassero ad essere il luogo monitorato più gelido del Sud Italia del 2012, forse non proprio. In effetti l’orografia della dolina carsica del cuore del massiccio del Pollino, presenta una sella di esondazione (vedere didattica del progetto Pollino) poco profonda, ma utile affinché ristagni il lago di aria fredda nel suo interno. MeteoWeb, in collaborazione con l’associazione onlus meteobasilicata, studia l’area carsica dallo scorso Ottobre 2011, valutando i fortissimi raffreddamenti radiativi che si verificano nel suo interno. I dati rappresentano una parte del “Progetto Pollino”, attraverso il quale si studiano le aree della Piana di Masistro, di piano Ruggio, e del nevaio del monte Pollino, il più meridionale d’Italia. Gli studi delle doline sono catalogati come microclimatici e non sinottici e seguono la scia delle numerose e analoghe rilevazioni che avvengono in Europa e nel mondo. Da Dicembre a Marzo, i Piani del Pollino hanno fatto registrare una temperatura minima assoluta di -24.3°C, registrata il 17 Gennaio 2012, alle 5:35 del mattino (dato inferiore anche alla minima assoluta registrata a Piano Ruggio, come vedremo in un articolo apposito). Dal 17 Dicembre al 31 Marzo, per 106 giorni, i Piani hanno fatto registrare sempre valori minimi negativi, andando a scrivere un vero e proprio record per i monti del sud Italia. Notevoli anche i -20.3°C di Dicembre, i -21.5°C di Febbraio, e i -23.1°C di Marzo. Per quanto riguarda i valori termici massimi, l’area ha raggiunto una temperatura di +9.9°C nella seconda decade di Marzo, mentre sono stati ben 54 i giorni in cui la “colonnina di mercurio” non ha mai raggiunto valori positivi. Notevoli anche le escursioni termiche giornaliere e mensili. Questi luoghi presentano infatti fortissimi sbalzi termici soprattutto notturni, in relazione al rimescolamento dei bassi strati che viene a verificarsi in presenza di folate di vento. Le potenzialità della conca in relazione alle temperature in libera atmosfera osservate nei radiosondaggi, ci consentono di affermare che i dati potranno essere presto superati negli inverni successivi, andando probabilmente a riscrivere il record di Piano Ruggio di -29.4°C registrati lo scorso Gennaio 2010.