L’astrofisico Stephen Bradshaw, in collaborazione con il suo team internazionale di ricercatori, ha scoperto grazie alle immagini e ai dati provenienti da un telescopio spaziale, cicli di plasma a quasi 2 milioni di gradi che fluiscono dalla superficie del Sole a più di 19 Km/s. I cicli, radicati nelle regioni attive nei pressi delle macchie solari e guidati dal campo magnetico del Sole, appaiono come archi sopra la nostra stella e potrebbero rappresentare i primi segnali di un’eruzione dove il plasma subisce il “riscaldamento impulsivo”. I ricercatori sperano di capire meglio la genesi dei brillamenti solari e delle espulsioni di massa coronale, le tempeste solari che minacciano i satelliti in orbita e le reti di trasmissione sulla Terra. Le misurazioni doppler tratte dalle immagini scattate dall’Extreme Ultraviolet Imaging Spectrometer (EIS) a bordo del satellite solare Hinode, mostrano la prima osservazione di un ciclo caldo in cui il plasma sorge sulla superficie del Sole piuttosto che affondare nuovamente in esso. Bradshaw ha osservato che il sole si sta avvicinando velocemente al suo picco massimo del ciclo undecennale sella sua attività, quando cioè, brillamenti ed espulsioni di massa coronale si verificano più frequentemente. “Il nostro lavoro contribuirà a tale obiettivo portando a una migliore comprensione della fisica delle regioni attive“, dice il ricercatore. La ricerca sarà pubblicata sull’Astrophysical Journal Letters.