Un nuovo sistema di ‘previsioni meteorologiche spaziali’ potrebbe prevedere l’arrivo delle tempeste solari piu’ intense, in modo da limitare i danni alle sofisticate apparecchiature che sono in orbita intorno alla Terra. Il progetto e’ opera della University of Delaware di Newark ed e’ descritto sulla rivista “Space Weather”. Il sistema utilizza sensori di neutroni posizionati al Polo Sud in grado di stimare l’intensita’ della radiazione prodotta da un flare solare, oltre a prevedere il momento in cui le particelle potrebbero arrivare a colpire la Terra. Le tempeste solari sono difficili da predire e gli attuali satelliti che osservano il Sole non riescono a produrre stime accurate di quando le radiazioni arriveranno o di che forza avranno. I sensori di neutroni per decenni sono stati usati per stimare il tasso dei raggi cosmici e di altre particelle che colpivano l’atmosfera terrestre. Gli scienziati hanno studiato i dati raccolti dai sensori di neutroni dell’Antartide durante 12 tempeste solari particolarmente forti che si sono avute fra il 1989 e il 2005. I ricercatori sono cosi’ riusciti a estrapolare una stima del comportamento dei protoni che provenivano dal Sole, in termini di energia e di velocita’ con cui colpivano la Terra. In questo modo, sono stati capaci di fornire una stima della massima quantita’ di danno da radiazioni che ci si puo’ aspettare da un flare solare. Un’informazione che potra’, per esempio, aiutare gli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale a schermarsi oppure che potra’ avvisare per tempo gli ingegneri in modo da spegnere, per precauzione, i satelliti in caso di tempesta solare.
Spazio: ecco un nuovo sistema per prevedere l’intensità delle tempeste solari
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