“Abito in una piccola frazione di Cento che sta proprio a cavallo tra le province di Ferrara, Modena e Bologna, e vorrei segnalare un fenomeno cui nessuno dà risalto, ma che preoccupa chi vive in queste zone terremotate.
Da quando è avvenuto il sisma del 20 maggio si avverte il vuoto sia all’interno che all’esterno delle abitazioni, ed è sufficiente battere il pavimento, chiudere una porta o una finestra, per sentire un rimbombo anomalo. Quando transitano le auto, o peggio, i camion sulla strada, si produce una risonanza sorda che ricorda il rombo del terremoto.
I pavimenti di casa risuonano come se sotto ci fosse il vuoto; appoggiando il bidone dell’immondizia sul marciapiede della nostra abitazione, si è sentito una sorta di rimbombo sotterraneo. Basta battere leggermente su qualunque superficie per avvertire questa risonanza anomala, cosa che prima del sisma non avveniva assolutamente.
La gente è convinta che ora ci sia il vuoto sotto di noi, e ciò genera preoccupazione anche per la relativa tenuta degli edifici.
Abitando nelle zone dell’epicentro, siamo in continua allerta. Pensavo che segnalare questo fenomeno, che qui è comunemente avvertito e non frutto di suggestione individuale, potesse indurre i Geologi a darci una spiegazione.
La risonanza del vuoto è avvertita in tutta la zona colpita dall’epicentro, ho testimonianze dirette del mio paese che si chiama Dodici Morelli, ma anche di Cento, e Pieve di Cento. Una mia amica a Pieve di Cento è terrorizzata perchè ha la percezione che la loro casa “galleggi”*.
Il suono sembra propagarsi in maniera nettamente differente rispetto al periodo precedente il sisma, sembra ci sia una cassa di risonanza che amplifichi i suoni in modo da renderli più profondi e penetranti, anche a causa delle vibrazioni che vi si accompagnano, e che sono molto più forti ora. Ad esempio, se passa un’auto, avvertiamo un rumore sordo che entra in forte risonanza con le vibrazioni che si generano, e tutti ci guardiamo atterriti perchè quel suono potrebbe essere anche una scossa. Quella risonanza ci pare esagerata, rispetto a quanto avvertivamo prima.
Ancora: se batto con un bastone il pavimento, sembra che le piastrelle siano staccate. In altri punti risuona come se sotto fosse vuoto. Questo accade in alcuni punti della casa. Se chiudo la porta, rimbomba più forte, rispetto a prima delle scosse,per alcuni secondi. Se mio marito chiude la finestra al pian terreno, si avvertono vibrazioni fino al piano soprastante, e ci pare anomalo.
La liquefazione, oltre che a San Carlo è avvenuta anche qui, nei pozzi dei miei vicini, ed in particolare un’intera via (la via Maestrola) è stata colpita dal fenomeno, per cui è risalita una quantità di acqua e sabbia calde dai pozzi che ha provocato allagamenti e rotture nei cortili. C’è da dire che qui vicino scorreva secoli fa il Reno, anche se per un periodo non lungo, poichè il decorso è stato più volte deviato dall’opera dell’uomo. Ora ci si chiede se il sottosuolo sia stato svuotato, e che conseguenze eventualmente ci siano per le nostre case.
Un’altra anomalia è legata al fatto che avvertiamo scoppi, come esplosioni, spesso anche senza vibrazioni percepibili: l’ultima è stata stanotte, un rumore simile a una deflagrazione nell’aria. Preciso queste cose per far comprendere quale clima di sfiducia e forte preoccupazione ci sia qui da noi. Il mio vicino ha una casa fabbricata con criteri antisismici eppure ha dormito in tenda per settimane.
Chiedo scusa se mi sono dilungata, ma vorrei si giungesse ad una spiegazione seria e attendibile, perchè l’ansia e la paura sono figlie dell’ignoranza, e possiamo fugarle solo attraverso la conoscenza, la corretta informazione. Questa è l’unica etica accettabile“.
Elena ci ha anche scritto che “qui la popolazione dà molta credibilità alla teoria delle trivellazioni per la genesi del sisma e circolano una serie di voci particolari proprio su queste anomalie, che qualcuno dice siano “volutamente” messe a tacere. Ma è vero? Il “vuoto” è causato da crolli sotterranei o dal sollevamento (attestato intorno ai 15 cm) del suolo dovuto allo scorrimento dell’Appennino sepolto?“.
Da semplici cronisti non possiamo che annotare la testimonianza di Elena, appellandoci agli esperti affinchè possano rispondere alle preoccupazioni di una popolazione già duramente colpita dal terremoto.
* A proposito di “galleggiamento” sul suolo avvezzo a liquefazione, segnaliamo quest’articolo di Giampiero Petrucci sul rischio liquefazione in Versilia, con la spiegazione proprio del senso di “galleggiamento” delle abitazioni.