Il vulcano colombiano Sotarà, alto 4400 metri s.l.m., ha fatto registrare negli ultimi tempi un netto aumento dell’attività sismica. A questo proposito, nella giornata di ieri, il livello di allerta è passato da giallo ad arancione. Un aumento sostanziale è stato già registrato lo scorso 24 Giugno 2012, e da tale data sono stati 6891 i terremoti registrati dai sismografi, ossia circa 150 al giorno. La maggior parte di essi (5177) sono di entità molto piccola, ma i restanti 1714 sprigionano un’energia significativa, oscillando dalla magnitudo 0.1 alla 2.2. Le scosse sono concentrate in un’area compresa tra 0,1 e 5 chilometri a nord-est della cima vulcanica, ad una profondità ipocentrale compresa tra 2 e 6 chilometri. Nessuno di questi eventi però si è fatto sentire dalla popolazione locale che circonda il complesso vulcanico. La rete di deformazione mostra un possibile processo di inflazione verso il settore nord-est del vulcano, che è correlato con la zona epicentrale della sismicità segnalata e suggerisce che il magma risale proprio in quella porzione di territorio, e potrebbe (o non potrebbe) portare ad un’eruzione a breve termine. Durante il mese di luglio salcuni ondaggi geochimici non hanno mostrato variazioni significative nelle temperature delle sorgenti calde della zona. INGEOMINAS sottolinea che tale attività non comporta alcun pericolo immediato per le comunità nei pressi del vulcano, tuttavia, va detto che questa previsione potrebbe cambiare rapidamente. L’ultima data di una sua eruzione è attualemte sconosciuta. Sul vulcano si trovano tre caldere di 4.5, 2.5 e 1 chilometri di diametro rispettivamente, dando al vertice un profilo irregolare.
