“Il cielo notturno costituisce uno tra i tanti spettacoli che la natura ci offre quotidianamente. Uno spettacolo gratuito, osservabile sin dalla notte dei tempi dai nostri antenati che l’hanno studiato, osservato, contemplato. Troppo spesso, presi dai problemi quotidiani che la vita ci impone, dimentichiamo di alzare lo sguardo verso altri mondi; mondi affascinanti che ci sovrastano, che ci appaiono tanto lontani, pur facendone noi parte”. Sono le parole spese in un nostro editoriale dal titolo “il fascino della volta celeste”, attraverso il quale abbiamo voluto sensibilizzare i nostri lettori all’osservazione del cielo. Effettivamente la bellezza di quei mondi lontani ci estorce dalla quotidianeità, facendoci anche porre talvolta delle domande. Domande profonde alle quali a volte non è possibile rispondere, ma altre volte molto semplici, dalle quali è possibile soddisfare le proprie curiosità. Una tra queste è se le costellazioni restino invariate nel tempo nonostante le stelle muoiano. In realtà le costellazioni cambiano, ma lo fanno nel corso dei millenni. La nostra breve vita terrena ha poche probabilità di osservare cambiamenti drastici della volta celeste, dal momento che una stella vive in media miliardi di anni. La durata del ciclo vitale di una stella dipende dalla massa che essa possiede al momento della sua formazione: quanto più una stella è massiccia, tanto più la durata del suo ciclo vitale è breve. Tra le stelle più luminose del firmamento, ce n’è una in particolare, denominata Betelgeuse, che potrebbe esplodere a momenti non appena sarà esaurito il suo combustibile. La sua distanza dal nostro pianeta impone alla luce di impiegare 640 anni per giungere sino a noi, per cui, potrebbe anche essersi verificato un cataclisma che ancora non siamo in grado di percepire. Le costellazioni altro non sono che figure immaginarie dettate dalla voglia di mettere ordine nella volta celeste. Queste figure, scelte dai nostri antenati, cambiano nel tempo. Ogni stella infatti gode di un suo movimento, ma per osservare differenze sostanziali è necessario attendere centinaia o migliaia di anni. Questo movimento apparente, causato dalla differente velocità di rotazione della stella rispetto al Sole nel loro moto attorno al centro della galassia, è chiamato moto proprio. L’estrema lentezza del moto proprio deriva dall’enorme distanza a cui si trovano le altre stelle. Queste si muovono rispetto al Sole con velocità piuttosto elevate secondo gli usuali metri di riferimento: a volte decine di chilometri al secondo, corrispondenti a migliaia di chilometri all’ora, ma troppo poco in relazione al baratro cosmico che le separa dalla Terra. Abbiamo quindi compreso che le forme geometriche che compongono le 88 costellazioni del cielo non sono in realtà immutabili. Esse sono cambiate e continueranno a farlo, continuando ad affascinare gratuitamente gli abitanti dell’universo…
Come cambiano le costellazioni
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