Sono divisi i sindacati metalmeccanici sullo sciopero all’Ilva, dove la continuita’ produttiva e’ messa a rischio dal sequestro della Magistratura con l’accusa di disastro ambientale, ma anche il fronte ambientalista appare non monolitico in vista della mobilitazione di domani mattina quando in Prefettura a Taranto saranno i ministri Clini (Ambiente) e Passera (Sviluppo economico). E cosi’ se Legambiente Taranto sottolinea l’importanza dell’ecocompatibilita’, altri movimenti come Legamjonici la escludono dicendo che non e’ possibile realizzarla. C’e’ chi poi come Peacelink si schiera apertamente con i giudici e segnatamente col gip Todisco, che ha firmato l’ordinanza di sequestro dell’Ilva, e chi come ancora Legambiente evidenzia l’importanza di salvare il lavoro ma risanando il territorio dalle gravi ferite dell’inquinamento. Divisi anche sui luoghi della mobilitazione: il fronte piu’ radicale, del quale fa parte il comitato “Cittadini liberi e pensanti”, partira’ in corteo alle 8.30 da piazza Castello vicino al Municipio mentre Legambiente si dara’ appuntamento alle 9 vicino alla Prefettura. “Taranto – dice Legambiente Taranto – non accettera’ colpi di spugna nella vicenda Ilva, ne’ che venga calpestata la sua dignita'” chiedendo quindi “un cronoprogramma serio con provvedimenti di immediata esecuzione ” in una logico in cui “ambiente e lavoro sono facce inscindibili della stessa medaglia”. Non la pensa invece cosi’ Legamjonici che in una nota dice di non accettare “che si continui a perseverare sulla strada della impossibile ecocompatibilita’ di un’azienda che ha responsabilita’ penali, portando come riferimento modelli dell’estero che non si possono proiettare nella realta’ tarantina”.”Scendere in strada dietro l’Apecar per i bambini di Taranto al fianco dei magistrati” e’ invece l’invito-appello che lancia Alessandro Marescotti, presidente di Peacelink, uno dei movimenti del cartello ambientalista che a Taranto mette insieme diverse associazioni. Col riferimento all’Apecar si individua il mezzo che lo scorso 2 agosto e’ stato il simbolo della protesta contro i sindacati. L’Apecar fu fatto entrare nella piazza dove era in corso la manifestazione sull’Ilva con i leader sindacali Camusso, Bonanni e Angeletti, una protesta che vide protagonisti lavoratori Ilva dissidenti verso le sigle metalmeccaniche, ex iscritti ai sindacati, esponenti dei Cobas e dei centri sociali.