Quando un gruppo di archeologi scoprì migliaia di scheletri medievali in una fossa comune nella zona ad est di Londra, nel 1990, assunsero che dovevano appartenere al XIV secolo, probabilmente vittime della grande carestia del 1315-17. Ora però, si è scoperto che la causa è da imputare ad un cataclisma del secolo precedente, quando un’enorme eruzione vulcanica spazzò via quasi un terzo dei londinesi nel 1258. Le prove scientifiche infatti – tra cui la datazione al radiocarbonio delle ossa e dei dati geologici di tutto il mondo – mostrano per la prima volta che i decessi di massa nel XIII secolo furono causati da una delle più grandi eruzioni vulcaniche degli ultimi 10.000 anni. La dimensione dell’eruzione fu così vasta che i suoi gas solforosi avrebbero liberato un velo stratosferico di aerosol o nebbia secca capace di bloccare la luce del Sole, alterando i modelli di circolazione atmosferica e raffreddando la superficie terrestre. Essa causò la morte delle colture, portando fame, peste e vittime. Ci vollero fosse comuni capienti per ospitare almeno 15.000 corpi nella sola Londra. Una testimonianza di un monaco, risalente proprio al 1258, afferma che il vento da Nord prevalse per mesi; la peste era insopportabile, e a risentirne maggiormente furono le famiglie povere. A quei tempi la capitale contava circa 50.000 abitanti, ma la perdita la cambiò radicalmente. Sorprendentemente la posizione del vulcano non è ancora stata stabilita, ma le aree più probabili secondo i vulcanologi sono il Messico, l’Ecuador e l’Indonesia, grazie alle prove nelle carote di ghiaccio artiche e antartiche, e all’interno di uno spesso strato di cenere lungo i sedimenti del lago Malawi. La concentrazione di solfato nei nuclei di ghiaccio, indicano che l’esplosione fu otto volte superiore a quella del Krakatoa nel 1883, una delle più catastrofiche della storia. Gli scavi del Museo di Archeologia di Londra, hanno rapppresentato tra il 1991 ed il 2007, la più grande indagine archeologica nella capitale. Furono ritrovati 10.500 scheletri nel solo mercato di Spitalfields, nel sito del convento agostiniano e nell’ospedale di St Mary Spital, anche se i resti fanno ipotizzare un numero di 18.000. Secondo il vulcanologo Bill McGuire, questa è stata la più grande eruzione in tempi storici. Essa può avere abbassato la temperatura fino a 4°C, che è una quantità enorme. “Questo è stato sicuramente un evento vulcanico prodigioso, uno dei più grandi nelle ultime migliaia di anni. Attraverso la loro influenza sul clima le grandi esplosioni vulcaniche possono colpire qualsiasi località del pianeta, e un’eruzione nella lontana Indonesia – che è uno dei luoghi candidati numero uno, poteva senza dubbio raggiungere e far perdere la vita a migliaia di abitanti del Regno Unito”, afferma il vulcanologo. Oggi, un evento del genere avrebbe un impatto devastante sulla popolazione mondiale.