Impermeabili, ombrelli, un cielo grigio e pesante una superficie bagnata: l’immagine si adatta bene al centro di Londra, un po’ meno allo stadio di beach volley creato per le Olimpiadi, che in questi giorni sta registrando un grande afflusso di pubblico. Gli abbronzatissimi giocatori di questa disciplina, sapendo da anni della sede dei Giochi, sono arrivati preparati alla pioggia. “Certo non ci diverte, ma ci stiamo adattando giocando discretamente. Il tempo a Londra e’ imprevedibile”, afferma il brasiliano Emanuel Rego, che insieme ad Alison Cerutti, e’ campione del mondo in carica. Nel corso di una sola giornata, ad Horse Guards Parade, dove sorge lo stadio, si possono alternare pioggia, freddo e poi ancora schiarite. “Quando il giorno dell’esordio mi sono alzato e ho visto il tempo ho pensato sarebbe stato difficile giocare a beach volley”, aggiunge il campione brasiliano. Nella partita successiva a quella dei brasiliani, le atlete del beach volley di Spagna e Argentina hanno indossato coraggiosamente il bikini mentre gli arbitri hanno seguito il match con l’impermeabile. “Siamo abituati a giocare sotto la pioggia”, ha detto la spagnola Liliana Fernandez. “La normalita’ sarebbe -prosegue l’iberica- avere un po’ di sole, ma non e’ cosi’. Giochiamo col vento, sotto la pioggia, in qualsiasi condizione atmosferica. Alle volte giochiamo sotto un’acqua battente che non ci consente di guardare in alto. Le partite non vengono mai interrotte, solo un fulmine puo’ portare ad una sospensione della partita. Il nostro e’ uno sport sempre piu’ popolare. Il tour mondiale va ovunque, dal Sud America alla Cina, passando per Olanda e Norvegia”.
“Una volta ho giocato a San Pietroburgo con 8 gradi, era freddissimo”, sottolinea il campione mondiale, il brasiliano Emanuel Rego che si e’ preparato al clima londinese allenandosi a Berlino, Mosca e in Svizzera. Semplice, atletico, veloce e di grande impatto visivo, il beach volley attira un numero sempre crescente di praticanti e spettatori. “Questo non e’ Wimbledon” gridano dagli altoparlanti gli speaker per incoraggiare gli spettatori a mostrare piu’ entusiasmo. Sulle tribune c’era anche un gruppo di spagnoli vestiti con gli abiti da Flamenco. Poco sotto, sulla sabbia, 15 cheerleader in costume da bagno hawaiani eseguivano dei balli a suon di musica. “Il beach volley e’ una festa”, afferma Emanuel. “Ecco perche’ piu’ sole c’e’ e piu’ la gente si diverte”. Tra quattro anni la sede delle gare saranno le spiagge di Copacabana, dove il sole certo non manchera’.
La pioggia – comunque – sta condizionando anche il torneo olimpico di tennis. Il maltempo ha provocato lo slittamento del programma che prevede la disputa dei match per gli ottavi di finale.