Scoperti due pianeti circumbinari orbitanti attorno ad una coppia di stelle

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Credit: NASA/JPL-Caltech/T. Pyle

Gli astronomi hanno per la prima volta scoperto due pianeti alieni rotanti attorno ad una coppia di stelle: un sistema solare completo con due soli, proprio come Tatooine di Guerre stellari. La maggior parte delle stelle come il nostro Sole non sono singole, ma sono disponibili in coppie che orbitano una intorno all’altra. Si tratta dei cosiddetti pianeti circumbinari, ossia un pianeta che orbita attorno ad entrambe le componenti di un sistema binario piuttosto che intorno ad una sola. Per trovare pianeti di questo tipo, i ricercatori hanno utilizzato il sotito telescopio Keplero della NASA, il quale ne ha rilevato oltre 2300 potenziali. Il telescopio spaziale aveva sino ad ora rilevato quattro sistemi planetari con pianeti circumbinari: Kepler-16, 34, 35 e 38. Questa volta è il turno di Kepler-47, il primo sistema con mondi molteplici che circondano una coppia di stelle. La stella e i suoi pianeti, chiamati Kepler-47b e Kepler-47c, abitano a circa 5.000 anni luce di distanza dalla Terra, nella costellazione del Cigno. I pianeti sono troppo lontani per essere osservati ad occhio nudo, e per rilevarli si è utilizzata la solita tecnica del transito, che consiste nel rilevare il calo di luminosità che apportano alla stella di appartenenza durante il passaggio. I dati hanno permesso agli astronomi di dedurre le dimensioni relative agli oggetti e alle rispettive orbite.

Credit: NASA/JPL-Caltech/T. Pyle

Una delle stelle è molto simile al nostro Sole, mentre l’altra è circa un terzo delle sue dimensioni e 175 volte più debole. I pianeti interni ed esterni sono rispettivamente 3 e 4,6 volte il diametro della Terra – il pianeta più piccolo è il più piccolo pianeta circumbinario osservato. Il pianeta più interno completa la sua orbita ogni 49,5 giorni, mentre quello esterno impiega 303,2 giorni, facendo registrare l’orbita più grande dei pianeti extrasolari noti. Le due stelle, nel sistema binario, ruotano una attorno all’altra ogni 7,5 giorni. Curiosamente, il pianeta più esterno si nasconde nella zona abitabile del sistema, ossia l’area dov’è possibile che un pianeta ospiti l’acqua allo stato liquido, ideale per eventuali forme di vita. Anche se il pianeta esterno è probabilmente un gigante gassoso leggermente più grande di Urano e quindi non adatto per la vita come noi la conosciamo, questi risultati mostrano che i pianeti circumbinari potrebbero ospitarla. Kepler-47c non è in grado di ospitare la vita, ma se avesse grandi satelliti, sarebbero mondi molto interessanti. Sulla Terra, il sole è una fonte di luce relativamente stabile, dal momento che l’irraggiamento solare o l’energia che riceviamo, varia soltanto dello 0,1 per cento o giù di lì. Per un pianeta attorno ad un sistema binario ci possono essere cambiamenti nell’insolazione di diversi punti percentuali sulla scala temporale di giorni o settimane. Inoltre, se l’asse di rotazione del pianeta è inclinato, gli effetti potrebbero essere devastanti, con stagioni rapide e complicate. Inoltre, ci potrebbero essere poche ore di luce, alle quali si devono aggiungere l’eclissi sistematiche ogni pochi giorni. I ricercatori credono che i pianeti scoperti siano stati originati in un’area di spazio più lontana da quella attuale, nei luoghi dove le condizioni per la formazione di pianeti giganti è più favorevole. I pianeti sarebbero poi migrati verso l’interno del loro sistema solare a causa delle interazioni con il disco di gas e polveri che circondava le stelle. L’obiettivo futuro è quello di cercare pianeti più piccoli e possibilmente rocciosi attorno a stelle binarie. Gli scienziati hanno pubblicato i loro risultati on-line il 28 agosto sulla rivista Science, e saranno divulgati oggi in occasione dell’Assemblea Generale della International Astronomical Union a Pechino.

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