Un gruppo di astronomi olandesi ha trovato la prova evidente che un pianeta extrasolare sta letteralmente cadendo a pezzi. Una nuova analisi di dati provenienti dal telescopio Keplero della NASA, dimostra che questo pianeta extrasolare orbita attorno alla sua stella ospite ogni 16 ore, ed ha una enorme coda di polveri, simile a quella di una cometa, proveniente dalla sua superficie. Sino ad ora è una prova unica nel suo genere. L’esopianeta, deonominato KIC 12557548 orbita molto vicino alla sua stella centrale, come spiega Matteo Brogi dell’Università di Leiden e autore principale dello studio. Vista la sua vicinanza alla stella, la superficie di questo pianeta è molto calda, pari a 200 gradi Kelvin. Questo porta a moti interni molto forti, e a conseguente attività vulcanica massiccia, con eruzioni e nubi di cenere. Parte di questa polvere sfugge nello spazio e viene rapidamente evaporata dall’intensa radiazione stellare e la quantità variabile di polvere porta alla variabilità riscontrata nell’oscuramento della stella. Christoph Keller dell’Università di Leiden e co-autore della pubblicazione, aggiunge: “Osservando le nubi di polvere in diversi colori, cosa che Keplero non può fare, saremo in grado di determinare la quantità e la composizione della polvere e stimare la sua vita. L’evaporazione sbuccia il pianeta come una cipolla, e ci permette di vedere quello che è presente all’interno di un pianeta”. Il satellite Keplero è alla ricerca di pianeti intorno a stelle diverse dal Sole, noti come pianeti extrasolari, dalla primavera del 2009. Quando un pianeta extrasolare si muove davanti alla sua stella ospite, la luce delle stelle viene oscurata. Guardando oltre 145.000 stelle simultaneamente, Keplero può rilevare questi transiti e, quindi, rilevare migliaia di pianeti extrasolari. Lo studio sarà pubblicato sulla rivista Astronomy and Astrophysics.