Terremoto nello Stretto, intervista a Chiarabba (Ingv): “è stato avvertito su una vasta area perchè è stato abbastanza profondo”

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La terra ha tremato la scorsa notte nello Stretto di Messina, per una scossa che s’è verificata all’1:12 con epicentro a Scilla, nel reggino tirrenico: magnitudo 4.6 a ben 45km di profondità. La popolazione ha avvertito il movimento tellurico in tutta la Calabria, sin nel cosentino, e su gran parte della Sicilia, fin su Catania e nel siracusano. “Questo perchè la scossa è stata abbastanza profonda, e quindi è stata avvertita in una zona molto più larga rispetto a quanto accade con eventi superficiali. Così l’energia che arriva in superfice è minore, ma il movimento del suolo interessa zone molto più ampie. E’ stata una scossa abbastanza significativa“: a spiegarcelo è Claudio Chiarabba, funzionario di Sala Sismica dell’Ingv. “Nel Tirreno meridionale c’è la subduzione di una placca all’interno dell’arco Calabro, e di conseguenza si verificano queste scosse, abbastanza profonde, che non sempre hanno repliche. Molte di queste scosse profonde – continua Chiarabbasono isolate e non hanno repliche di magnitudo inferiore o similare nelle ore successive, come invece avviene in strutture crostali in cui le scosse sono più superficiali. Sono passate 9 ore dalla scossa, e non si stanno verificando altri eventi collegati, anche se essendo una zona altamente sismica non si può escludere che ci possano essere altri episodi paragonabili a quello di stanotte, che però non siamo in grado di prevedere“.
Chiarabba chiarisce poi che “non c’è alcun collegamento con altri eventi recenti“, come quello dell’Emilia Romagna o altri forti terremoti nel mondo, nè è possibile capire se c’è un collegamento diretto con l’attività dell’Etna che, secondo gli esperti, in queste ore sta dando segnali di un’imminente eruzione: “non è così semplice fare un collegamento e dire che questo succede qui perchè lì c’è quell’altro. I collegamenti tra questi eventi fanno parte della discussione scientifica, ma non è facile capire se ci sono o meno, e che tipo di collegamenti sono” conclude Chiarabba.

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