Parte da San Giorgio a Cremano, uno dei diciotto Comuni piu’ a rischio in caso di eruzione del Vesuvio, la richiesta di aggiornamento del Piano generale di evacuazione per gli oltre 600 mila abitanti della cosiddetta Zona Rossa. Secondo gli esperti, il Piano dovrebbe riguardare anche la citta’ di Napoli. Nel corso di una conferenza stampa, svoltasi oggi a Palazzo di Citta’, il sindaco di San Giorgio, Mimmo Giorgiano, ha annunciato l’invio di una lettera a tutti i primi cittadini della zona rossa ”per lanciare una azione comune volta a richiedere la nuova redazione di un piano serio ed adeguato”. ”I piani particolareggiati dei Comuni sono utili – ha proseguito Giorgiano – ma c’e’ bisogno di un coordinamento tra gli stessi, altrimenti sara’ il caos totale. Purtroppo di questo oggi non si parla piu’, quasi come se quello rappresentato dal Vesuvio sia un problema da prendere sotto gamba. Le nostre aree sono state lasciate sole dalla Protezione Civile nazionale, e’ necessario riprendere l’iniziativa affinche’ il Piano generale sia aggiornato il prima possibile”, ha concoluso polemicamente il sindaco. Alla conferenza stampa ha partecipato anche Giuseppe Mastrolorenzo, primo ricercatore dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, che ha rimarcato che ”c’e’ una sottovalutazione del rischio. Cinque anni fa Bertolaso annuncio’ l’aggiornamento del Piano, che era completamente sbagliato: stiamo ancora aspettando. Il Piano di emergenza per il Vesuvio e’ fallito, e’ stato scelto male lo scenario perche’ non e’ detto che la prossima eruzione sara’ come quella nel 1631 ed e’ assurdo che siano stati dati limiti comunali. Se si prevede la distruzione di Pompei a dodici chilometri dal Vesuvio, come e’ possibile che non sia inserita nella zona rossa Napoli che e’ a soli sette chilometri? Una eruzione puo’ avvenire in qualsiasi momento ma il Piano attuale non garantisce la salvezza dei cittadini: credo sia piu’ facile che i residenti possano salvarsi fuggendo a piedi, dandosi da soli un loro piano di evacuazione che utilizzando quello della Protezione Civile”.
Vesuvio, il piano di evacuazione “è basato su logiche assurde, va rifatto, anche Napoli rischia”
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