Ma quel giorno, quel momento, quell’attimo così drammatico non si è limitato a cambiare le sorti dell’economia e della politica internazionale, ma anche del mondo di scienza e ricerca, che va di pari passo alle strategie politiche perchè promuove investimenti e tecnologie in base ai flussi di denaro e alle richieste del potere.
La rivista Scientific American, nei giorni scorsi, ha fatto il punto su come il mondo della scienza e della ricerca porti il segno di quella data. Sono stati gli studi nei campi delle scienze forensi – analisi del dna in primis -, della cosiddetta biodifesa, delle malattie infettive e della salute pubblica che hanno ricevuto la maggiore attenzione, ovviamente insieme a quelli nelle armi nucleari, nel settore energetico e nella sicurezza informatica. Anche la geologia e il settore delle infrastrutture hanno tratto beneficio dalle decisioni del Dipartimento della Sicurezza Interna (Dhs), per non parlare del fiorire di studi socio-psicologici sul terrorismo e delle analisi del rischio.
Di come le cose siano profondamente cambiate è testimone John Butler del National Institute of Standards and Technology: nelle notti che hanno seguito l’11/9 ha sviluppato un sistema per il riconoscimento delle persone da dna degradato e inquinato. Ora Butler è a capo di una équipe ben strutturata e il suo sistema è stato usato per identificare le vittime di omicidi di massa in Africa, Bosnia, Iraq e Asia.
Questa medaglia ha più rovesci. Uno ha inciso più di altri sulla ricerca, a tutti i livelli: la scienza, negli Usa, è diventata blindata. Per esempio, un forte aumento delle regolamentazioni e dei controlli ha colpito la biomedica, per impedire che persone e materiale divenissero minacce per la sicurezza nazionale. Questo potrebbe avere rallentato i progressi in ricerche importanti sulla salute pubblica e di agraria.
Contemporaneamente, l’Usa Patriot Act del 2001 ha impedito di fatto l’ingresso nei confini statunitensi di molti scienziati e studenti, come sottolinea Albert Teich, che si è occupato dell’argomento in veste di direttore dei programmi scientifici e politici dell’American Association for the Advancement of Science. Per molti anni, l’America si è di fatto persa la possibilità di reclutare giovani e brillanti menti. Dopo il picco, nel 2003, le cose stanno ora lentamente tornando alla normalità. Ma i segni restano: “ Il muro di cemento alzato intorno ai National Institutes of Health di Bethesda è un’immagine drammatica dell’impatto del 11/9 sulla scienza”, ha commentato Teich.