Il 18 ottobre a Napoli si svolgerà un’esercitazione anti-sismica organizzata dalla Marina statunitense, con il sostegno della Protezione civile italiana, che ha lanciato il grande ShakeOut del Mezzogiorno.
Il momento cruciale (della simulazione) scatterà alle 10:18, quando ogni cittadino dovrà compiere una serie di azioni come abbassarsi, ripararsi e reggersi oppure eseguire la simulazione completa effettuando l’evacuazione degli edifici, la trasmissione del bilancio delle operazioni e l’assistenza ai feriti. Sarà, insomma, solo un gioco ma di grande utilità e importanza.
Altri ShakeOut sono stati infatti già organizzati in molti luoghi del pianeta: il primo si è tenuto in California nel 2008, con lo scopo da parte degli addetti ai lavori di informare e dunque preparare le popolazioni all’ eventualità di un terremoto in un’area particolarmente a rischio.
Da allora le simulazioni si sono diffuse in tutti gli Stati Uniti e nel resto del mondo. Nel 2011 più di 12,5 milioni di persone hanno partecipato alle esercitazioni e quest’ anno lo ShakeOut ha fatto tappa in Nuova Zelanda, Giappone, Portorico e a Guam, piccola isola dell’oceano Pacifico. Come aderire all’iniziativa promossa dagli Stati Uniti? Basta registrarsi gratuitamente – come singolo partecipante, famiglia o organizzazione – al sito shakeout.org/italia. Il sito è disponibile sia in lingua inglese che italiana.
Alle 10:18 del prossimo 18 ottobre si potrà così vivere quest’esperienza. La Marina americana, che coinvolgerà direttamente i cittadini statunitensi presenti nel Sud Italia, auspica una massiccia mobilitazione: l’obiettivo è trasformare il grande ShakeOut in un appuntamento annuale per educare la popolazione insegnando ad adulti e bambini cosa fare in caso di emergenza o catastrofe naturale. Alla simulazione – è l’invito della Marina Usa – potrebbero partecipare istituzioni pubbliche, scuole, uffici e chiunque voglia prepararsi qualora si verificassero eventi imprevedibili. Finora sono già 5mila le persone che hanno risposto all’appello.
«Lo ShakeOut è stato ideato per incoraggiare te, la tua comunità, la tua scuola o la tua organizzazione ad esaminare ed aggiornare le vostre procedure operative e a controllare lo stato delle vostre attrezzature – si legge sul sito – È importante, inoltre, assicurarsi che lo spazio che ti circonda sia sicuro per prevenire danni ed infortuni». Esercitarsi aiuta ad essere pronti ad ogni eventualità. Ecco allora il vademecum stilato dagli esperti su come comportarsi per fronteggiare al meglio un terremoto. Se ci si trova all’interno di un edificio non bisogna spostarsi di molto, ma seguire appunto il principio “Abbassati, riparati e reggiti”: abbassati prima di essere travolto, riparati sotto una scrivania o un tavolo e reggiti ad esso fino al termine delle scosse (o per almeno sessanta secondi).
È opportuno restare all’interno del fabbricato ed uscire solo quando si è fuori pericolo. Vista infatti la struttura di molti edifici presenti nel Sud Italia, secondo gli organizzatori dell’esercitazione risulta più sicuro rimanere all’interno fino alla fine del sisma. Se invece ci si trova all’esterno, bisogna spostarsi in un luogo lontano da palazzi, alberi, semafori e linee elettriche. E anche in questo caso seguire il principio “Abbassati, riparati e reggiti”. Se si sta guidando, si deve subito accostare la macchina, fermarsi in un luogo libero da pericoli e rimanere nella vettura con le cinture di sicurezza allacciate fino al termine del terremoto. È quindi possibile riprendere la marcia ma con cautela ed evitando ponti o rampe stradali. È infine importante guardarsi attorno e identificare posti sicuri come scrivanie, tavoli, pareti interne della propria casa, del proprio ufficio o della propria scuola, in modo tale da reagire velocemente al momento delle scosse. Il posto scelto deve trovarsi poco distante per evitare infortuni causati da macerie.