Da tempo gli scienziati della NASA sono più che convinti che su Marte in tempi remoti scorresse l’acqua e a quanto pare il rover Curiosity, atterrato sul pianeta rosso lo scorso 6 Agosto, ne sta dando conferma. Le immagini della sonda, dotata di sensori e di un laboratorio chimico, mostrano tracce chiare lasciate da antichi letti di corsi d’acqua. I sedimenti che formano il rilievo, secondo gli scienziati, sono una possibile prova che il cratere una volta era pieno d’acqua, della cui esistenza passata vi sono invece le prove nella disposizione delle pietre, che denotano antichi torrenti, di cui sono visibili i letti e relativi sedimenti alluvionali. Ha subito attirato l’attenzione degli scienziati di Cape Canaveral un macigno conficcato nel terreno di natura differente alle pietre circostanti che appare troppo grande per non essere stato depositato dall’acqua. E la presenza dell’acqua riaccende le speranze di trovare tracce di vita antica, anche microscopica: “Certamente l’acqua che scorre è un posto dove microorganismi possono aver vissuto“, mentre la roccia affiorante, che gli scienziati stanno decidendo se esaminare, “potrebbe anche avere tracce degli elementi che normalmente associamo ad un ambiente dove può esserci vita“, ha commentato il capo degli scienziati, John Grotzinger, del California Institute of Technology.
Il rover Curiosity della NASA svela letti di antichi corsi d’acqua
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