Il valore economico delle foreste potrebbe scendere tra il 14 e il 50% a causa dei cambiamenti climatici, con un danno stimabile tra il 60 e i 680 miliardi di euro. A dare l’allarme e’ uno studio europeo che ha analizzato le possibili conseguenze sugli alberi del cambiamento di temperature e piogge nei prossimi decenni. I ricercatori svizzeri, tedeschi, finlandesi e olandesi hanno preso in esame un aumento delle temperature compreso tra gli 1,4 e i 5,8 gradi. In base allo studio, pubblicato sulla rivista Nature Climate Change, un aumento anche minimo avrebbe un impatto sulla maggior parte delle specie arboree e in particolare sull’abete rosso, che piu’ degli altri contribuisce al valore economico delle foreste europee. L’incremento delle temperature farebbe spostare l’abete rosso piu’ a nord, mentre favorirebbe la diffusione di alberi che si sono adattati alla siccita’ ma che sono lenti a crescere in aree mediterrane, ad esempio il leccio e la sughera. In pratica, i ricercatori ritengono che i cambiamenti climatici andranno a modificare la distribuzione delle specie arboree all’interno delle foreste. Entro il 2100, quando l’abete rosso potrebbe essere sparito in molte regioni, una percentuale compresa tra il 21 e il 60% dei terreni forestali europei saranno adatti solo per una bosco di tipo mediterraneo, con un ritorno economico inferiore per l’industria del legno. Accanto alla perdita economica, sottolineano gli esperti, questo tipo di foreste a crescita lenta assorbira’ un quantitativo inferiore di anidride carbonica rispetto alle foreste attuali.