“Noto che tutti i censori parlano sempre dopo. Non ne ho sentito uno che abbia parlato prima. Nessuno che durante gli allerta abbia detto che stavamo esagerando. Anch’io sono bravissimo a fare il professore del giorno dopo“. Il Capo della protezione civile, Franco Gabrielli, torna sule polemiche sull’allarme maltempo a Roma. Purtroppo, aggiunge Gabrielli intervistato da radio Capital, l’Italia “è un paese fragile, ci sono i mutamenti climatici e la popolazione è poco allenata a comportamenti di prudenza. E’ così che nel 2011 abbiamo avuto 50 morti per questi eventi“. A proposito dell’inchiesta che ha coinvolto il dirigente della Protezione civile di Genova Gabrielli commenta: ” è indubbio che se le accuse fossero confermate non sarebbe un buon segnale per nessuno. Taroccare, mistificare, in questo specifico settore non solo è criminale ma produce effetti devastanti per la credibilità delle istituzioni“. Sui motivi del blocco ai fondi donati via sms per aiutare i terremotati emiliani Gabrielli precisa che non c’è “nessun blocco per motivi burocratici“. “E‘ una favola. La verità che ci sono 13,5 milioni di euro su un conto della Banca d’Italia. La Regione Emilia Romagna ha mandato 27 progetti. Giovedì il comitato dei garanti li esaminerà. E spero venerdì di dare il via agli accrediti alla contabilità speciale della Regione. Se si avessero sempre tempistiche di questo genere nel nostro paese – aggiunge il capo della Protezione Civile – andremmo tutti un po’ meglio. La regione ha fatto un lavoro accurato, che ha richiesto tempo, ma non c’è un solo elemento che possa essere ascritto alla burocrazia“.
Maltempo, allarmismi eccessivi? Gabrielli non ci sta: “tutti bravi a parlare il giorno dopo”
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