Lo sciame sismico che imperversa da circa due anni nell’area ai piedi del massiccio del Pollino, costringe gli abitanti della zona a dormire da mesi nelle auto o in sistemazioni di fortuna. Sono oltre 2200 le scosse registrate dai sismografi dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, nessuna però sino ad oggi dell’intensita di quella di questa notte. Già in altre occasioni, però, le scosse sono state distintamente avvertite dalla popolazione ed il susseguirsi di terremoti ha creato un clima di ansia e di paura nelle popolazioni delle zone colpite. La situazione di disagio e’ stata segnalata nelle settimane scorse dal sindaco di Mormanno, Guglielmo Armentano, che il 2 ottobre scorso, in una comunicazione inviata al Dipartimento nazionale della Protezione civile ed al presidente della Regione Calabria, ha parlato di ”un grave stato di disagio, accompagnato da panico e apprensione da parte dei cittadini e dalla modifica del loro stile di vita, tanto che in molti preferiscono trascorrere le notti in auto”. Lo stesso giorno il Dipartimento della Protezione civile aveva convocato la Commissione nazionale Grandi Rischi – settore Rischio sismico per analizzare lo sciame sismico del Pollino, ”come era già stato previsto di fare per affrontare il tema delle sequenze sismiche che periodicamente e ripetutamente interessano diverse aree del Paese”.
Ormai l’anno capito tutti che i terremoti non possono essere previsti in maniera deterministica. Si può solo ipotizzare che un terremoto nel tempo possa andare a colpire un’area da sempre interessata da fenomeni tellurici e altamente sismica, ma non è possibile stabilire luogo preciso, data e ora. E’ davvero giunta l’ora di adeguarci alla sismicità del nostro paese costruendo abitazioni antisismiche, imitando altre popolazioni mondiali che ormai con questi eventi ci convivono. Un terremoto di magnitudo 5.0 in Giappone mostra una frequenza elevatissima, permettendo uno stato di tranquillità totale. In poco più di un secolo, nel mondo, eventi compresi tra la magnitudo 5.0 e 5.9, si sono verificati e continuano a farlo in media per 1319 volte all’anno, senza per questo determinare panico in ogni luogo. Gli abitanti sono stanchi, sfiniti. La speranza è che chi di competenza possa cominciare a valutare la possibilità di agire sulla prevenzione, a prescindere dalla ricerca scientifica e dalla possibilità di prevedere o meno un sisma. Forse la scienza non sarà mai in grado di stabilire il luogo e l’orario di un sisma, ma certamente si potrà scegliere di seguire l’esempio di chi, con questi eventi, ci convive ormai con serenità.