In un manuale, David Levy e Stephen Edberg scrivono che le Orionidi sono facilmente identificabili dalla loro estrema velocità. Queste meteore infatti sfrecciano nella nostra atmosfera a 66 Km/s, anche più veloci delle “sorelle” Eta Acquaridi di Maggio, lasciando una scia ben visibile nel cielo. La velocità di questi corpi è fondamentale, in quanto le meteore veloci hanno la tendenza ad esplodere (flare), generando spettacoli degni di nota. Di tanto in tanto, dai cieli più bui, sarà possibile osservare flussi di detriti incandescenti nella loro scia che permarranno per qualche minuto nel cielo. Le Orionidi rappresentano un incontro con le tracce di un oggetto proveninente dalle profondità del sistema solare sin dall’alba della creazione. Varrà la pena alzare il naso all’insù verso quei mondi lontani di cui anche noi facciamo parte.
Stanotte il picco dello sciame delle Orionidi, in uno degli scenari più belli del firmamento
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