Stanotte il picco dello sciame delle Orionidi, in uno degli scenari più belli del firmamento

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Ogni anno, a cavallo tra la seconda e la terza decade di Ottobre, la Terra attraversa un flusso di detriti polverosi della nota cometa di Halley: è lo sciame delle Orionidi (così chiamate perché il radiante è collocato presso la costellazione di Orione), che in questo 2012 dovrebbe produrre circa 25 meteore ogni ora nel corso della prossima notte. Senza la luce della Luna, e in presenza di un cielo extraurbano, lo spettacolo dovrebbe essere assicurato. Lo sciame delle Orionidi non è certamente il più spettacolare, né tantomeno quello più accomodante dal punto di vista delle condizioni climatiche. Resta tuttavia uno dei più belli dell’anno, in quanto il contorno del firmamento presente in questo periodo è sicuramente degno di nota. La costellazione di Orione, del Toro, dei Gemelli, e alcune delle stelle più luminose del cielo, come Sirio o l’ammasso aperto delle Pleiadi, regaleranno una visione spettacolare del nostro firmamento. Ad accompagnare lo spettacolo ci sarà il pianeta Giove, che sorgerà nelle prime ore di oscurità, e Venere, poco prima dell’alba. Venere, Giove e Sirio formeranno un triangolo luminosissimo nel cielo poco prima dell’alba orientale, e i detriti ardenti della cometa di Halley che entreranno nella nostra atmosfera, taglieranno il cuore di questa triade celeste. Le osservazioni migliori saranno quelle effettuate ad occhio nudo, dal momento che il nostro occhio è capace di coprire una vasta porzione di cielo. Non è possibile infatti prevedere la presenza delle meteore, che nonostante presentino il radiante nella costellazione di Orione, possono apparire improvvisamente in ogni parte del cielo.

La cometa di Halley

In un manuale, David Levy e Stephen Edberg scrivono che le Orionidi sono facilmente identificabili dalla loro estrema velocità. Queste meteore infatti sfrecciano nella nostra atmosfera a 66 Km/s, anche più veloci delle “sorelle” Eta Acquaridi di Maggio, lasciando una scia ben visibile nel cielo. La velocità di questi corpi è fondamentale, in quanto le meteore veloci hanno la tendenza ad esplodere (flare), generando spettacoli degni di nota. Di tanto in tanto, dai cieli più bui, sarà possibile osservare flussi di detriti incandescenti nella loro scia che permarranno per qualche minuto nel cielo. Le Orionidi rappresentano un incontro con le tracce di un oggetto proveninente dalle profondità del sistema solare sin dall’alba della creazione. Varrà la pena alzare il naso all’insù verso quei mondi lontani di cui anche noi facciamo parte.

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