Terremoto Pollino, ancora controlli. La Cgil contro il governo: “sottovaluta la situazione”

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A cinque giorni dal sisma di magnitudo 5.2 che ha colpito le popolazioni del Pollino, a Morano Calabro, uno dei centri maggiormente interessati, prosegue o il lavoro del Coc (Centro operativo comunale) attivato dal sindaco Francesco Di Leone immediatamente dopo l’evento. Sono pervenute nella sede municipale – spiega una nota – 82 richieste di verifiche di immobili, tra centro urbano e zone rurali, compreso la contrada Campotenese. Di queste, 52 sono gia’ state effettuate; per 10 di esse non e’ stato possibile procedere al controllo data l’assenza del proprietario. Per gli quanto riguarda altri, i tecnici sono impegnati nel completamento dei sopralluoghi. Nella giornata di ieri anche i Vigili del Fuoco hanno completato le valutazioni dello stato strutturale degli edifici, pubblici e privati. Dal verbale risultano 4 abitazioni (di cui una disabitata) non fruibili nella contrada Campotenese, per le quali e’ stato disposto lo sgombero. I dimoranti hanno trovato alloggio presso congiunti. Quanto agli stabili pubblici – si evidenzia – sono state scrupolosamente esaminate scuole e luoghi di culto, biblioteca civica e complessi monastici. Di questi solo la chiesa di Santa Maria Maddalena, peraltro gia’ duramente provata dallo sciame sismico degli ultimi tre anni, ha subito danni e si e’ reso necessario dichiararla “non fruibile”, inibendone, di conseguenza, l’utilizzo “sino al perdurare delle condizioni rilevate”.

“La Cgil del Pollino-Sibaritide Tirreno che sin dalle prime ore ha chiesto congiuntamente alla CGIL Calabria la dichiarazione da parte del Governo dello stato di emergenza, sostiene con forza la vibrata protesta e preoccupazione del Sindaco di Mormanno Guglielmo Armentano e di tutti i sindaci del territorio del Pollino circa l’atteggiamento di sottovalutazione da parte del Governo centrale dell’evento sismico e di quanto sta avvenendo in queste ore nel territorio del Pollino che e’ percosso da forti piogge che ne mette a repentaglio anche l’assetto idrogeologico”. Lo dichiara il segretario del sindacato, Angelo Sposato. In una nota il sindacalsta spiega che “le famiglie sfollate aumentano di giorno in giorno cosi’ come le ordinanze di sgombero e risulta evidente che i danni emergenti sono maggiori e devastanti di quanto apparso nelle prime ore, con interi quartieri da evacuare. C’e’ una sottovalutazione dell’evento – aggiunge – che rischia di abbandonare al loro destino le popolazioni colpite, lasciando ai soli Sindaci la gestione dell’emergenza”. La Cgil territoriale ritiene “urgente provvedere con immediatezza ad un piano generale per la messa in sicurezza del territorio colpito con investimenti pubblici ordinari e straordinari , delle strutture pubbliche e private a partire dall’Ospedale di Mormanno che rappresenta l’unico presidio sanitario pubblico di eccellenza e che dovra’ essere capace di garantire la continuita’ assistenziale, e su cio’ va dato merito alla direzione generale dell’ Asp di Cosenza di aver determinato le condizioni per dare continuita’ al servizio sanitario, rendendo la struttura Ospedaliera punto di supporto anche di emergenza della Crisi”. La Cgil, inoltre, “ritiene doveroso intraprendere ogni iniziativa utile, anche eclatante a sostegno delle popolazioni e dei Sindaci perche’ il governo assuma le proprie responsabilita’ e per evitare di abbandonare al proprio destino i cittadini e le aree colpite dal terremoto. Il Governo centrale – dichara Sposato – non puo’ trattare i cittadini del Pollino come cittadini di serie B e bene hanno fatto i parlamentari italiani ed Europei a richiamare alle proprie responsabilita’ l’esecutivo. Se nei prossimi giorni non ci saranno sviluppi – dice – saremo a fianco dei Sindaci per rivendicare la dignita’ delle nostre popolazioni e del nostro territorio con ogni strumento democratico”.

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