Nella zona del Pollino, colpita alle 1,05 della notte da un terremoto di magnitudo 5 e’ in atto da due anni una sequenza sismica nella quale periodi di attivita’ frequente si alternano a periodi di relativa calma. In quest’area al confine tra la Calabria e la Basilicata si e’ registrata recentemente una ripresa dell’attivita’ sismica, tanto che solo nel periodo compreso fra il primo e il 4 ottobre, rende l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), sono stati registrati almeno 122 eventi, 105 dei quali di magnitudo minore di 2.0, 14 di magnitudo tra 2.0 e 3.0, 3 di magnitudo tra 3.0 e 4.0. L’Ingv, rileva lo stesso ente, ”sta seguendo l’evoluzione di questa sequenza dal suo inizio e ha avviato una serie di attivita’ e di progetti per comprendere meglio quanto sta accadendo in quell’area e per contribuire alla diffusione delle informazioni e alla riduzione del rischio sismico”. Negli ultimi due anni, in collaborazione con il dipartimento di Fisica dell’universita’ della Calabria, l’Ingv ha potenziato la rete sismica di monitoraggio nel Pollino per migliorare le localizzazioni anche dei piccoli terremoti ed ha installato una nuova stazione della rete sismica nazionale piu’ tre stazioni temporanee collegate con la sala sismica.
A causa della scossa di terremoto di magnitudo 5 registrata la notte scorsa, in via precauzionale la maggior parte dei sindaci dei paesi del versante potentino del Pollino ha disposto la chiusura delle scuole: secondo quanto si e’ appreso, finora in Basilicata non si registrano ne’ danni seri ne’ feriti. In tutti i Comuni dell’area del Pollino lucano sono comunque in corso verifiche sugli edifici, sulle reti elettriche ed idriche e sulla viabilita’, in particolare sul tratto lucano, compreso tra gli svincoli di Lagonegro e Lauria (Potenza) dell’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabri