Era il 26 ottobre 2006, esattamente 6 anni fa. Stesso giorno, orario un po diverso ma sempre stesso problema: il terremoto! Infatti alle 16.28 di quel giorno una scossa di magnitudo 5.7 colpì il basso Tirreno, con epicentro vicino allo Stromboli, fortunatamente a 209km di profondità. Ma fu comunque avvertita in tutta la Calabria e anche in molte zone di Sicilia, Campania, Basilicata e Puglia. Enzo Boschi era direttore dell’Ingv e in quelle ore spiegava che “la scossa tra la Sicilia e la Calabria è avvenuta in una zona molto ben identificata, l’unica del Mediterraneo in cui ci possono essere terremoti con epicentri a grandi profondità. Infatti, è stato registrato a oltre duecento chilometri sotto il mare. E per questo è stato avvertito in una zona molto vasta: tanto più è profondo l’epicentro, tanto più l’onda d’urto in superficie è vasta. Non c’è però nessun effetto disastroso, questo genere di terremoti fanno vibrare le cose, ma non producono grandi danni“.
Oggi, esattamente dopo 6 anni, un terremoto di magnitudo 5.0 nella notte ha interessato sempre la Calabria, ma con epicentro sul Pollino. Il 26 ottobre, insomma, non è una giornata fortunata per il rischio sismico calabrese…