Con il terremoto stiamo convivendo da due anni e non sappiamo ancora per quanto tempo dovremo farlo. Con il mio assessore sono in piedi dall’una della scorsa notte e stiamo cercando di renderci utili alla collettività, ed anche ai media che ringraziamo per il loro interesse”. Così al sito Anci Giuseppe Caterini, sindaco di Laino Borgo, uno dei Comuni più colpiti dalla scossa della scorsa notte che ha fatto tremare tutti i centri del Pollino, al confine tra la Basilicata e la Calabria. Al telefono dal suo ufficio, Caterini traccia il quadro della situazione, che fortunatamente include solo danni materiali: “Li hanno subiti soprattutto due strutture sanitarie private, un centro per disabili ed una casa di riposo. Ho disposto con mia ordinanza il trasferimento di 36 persone in una struttura pubblica dell’Asl che ha apparentemente ha tenuto“, spiega. Le scuole resteranno chiuse a Laino Borgo anche domani, mentre proseguono i controlli sugli edifici pubblici. “Nel centro storico ci sono parecchie fessurazioni e lesioni di vario genere che si sono ampliate. Inoltre – dice il sindaco – stiamo facendo le verifiche e nel centro storico più marginale dove ci sono probabili crolli e situazioni da transennare, cosa che stiamo procedendo a fare“. Caterini ha preso parte al vertice convocato a Mormanno dal Capo della Protezione civile Franco Gabrielli con i sindaci degli altri 11 Comuni coinvolti, ricavandone una sola convinzione: “Ho l’impressione che questo non è periodo né di vacche grasse, né magre, quanto anoressiche. Dobbiamo aiutarci al meglio da soli, cercando di gestire l’emergenza e di tranquillizzare la popolazione. In attesa di capire cosa si potrà ottenere con i meccanismi della legge 100, una volta che sarà operativa al meglio“, conclude il sindaco.