Si preparano a passare un`altra notte all`addiaccio gli abitanti della zona del Pollino colpita dal forte sisma della notte tra giovedì e venerdì. Lo stress e l’angoscia per le oltre 2.200 scosse registrate negli ultimi due anni prima di quella più forte, oltre alla paura di un nuovo sisma spingerà centinaia di persone a trascorrere anche questa notte in auto, in spazi aperti. Nonostante il peggioramento delle condizioni meteo e la previsione di un ulteriore abbassamento della temperatura – arrivata la scorsa notte intorno a 10 gradi – dopo la pioggia ed il forte vento che hanno accompagnato la giornata di oggi e non lasciano prevedere nulla di buono. Intanto oggi la giornata è stata intensa, punteggiata dalle riunioni. Il Prefetto di Cosenza Raffaele Cannizzaro, che è stato a Mormanno per tutto il giorno, ha dichiarato: “C’è almeno il 40% delle abitazioni finora controllate, che risulta lesionato. Ce lo dicono i vigili del fuoco, che ancora hanno solo parzialmente esaminato le abitazioni del centro storico. Mentre speriamo, dato che abbiamo l`agibilità, di poter riaprire le scuole lunedì mattina”. Franco Torchia, sottosegretario alla Protezione Civile della Regione Calabria, invece ha ammesso: “La situazione e’ piu’ critica di quello che sembrava all’inizio, Gabrielli, ieri, ha detto che non c’erano i presupposti per dichiarare lo stato di emergenza, ma credo che debba rivedere questa affermazione”. Per questo motivo domani mattina nel Pollino arriveranno gli esponenti della protezioni civile nazionale. In giornata sono continuati i sopralluoghi per verificare la stabilità degli interventi e la messa in sicurezza degli altri. Intanto, resterà chiuso l’ospedale di Mormanno, evacuato la notte del sisma. Una commissione composta da personale tecnico della Asp, della protezione civile, dei Vigili del fuoco e del Consiglio nazionale degli ingegneri ha effettuato il sopralluogo nella struttura, prendendo atto che per una decisione definitiva sull’agibilità dell’ospedale occorrono accertamenti piu’ approfonditi, che richiederanno circa 90 giorni di tempo, e dando mandato ad esperti del dipartimento di ingegneria dell’università della Calabria. La stessa notte della forte scossa, dei 36 degenti che erano ospitati, venti sono stati dimessi e 16 sono stati portati negli ospedali di Castrovillari e Lungro sempre nel cosentino. Mentre le due case di riposo di Laino Borgo – che erano state chiuse subito dopo la scossa – sono state riaperte perchè i vigili del fuoco le hanno dichiarate agibili. Oggi pomeriggio alla riunione è intervenuto anche il Presidente del parco del Pollino Domenico Pappaterra, che ha sottolineato come: “Qui c’e’ bisogno di molti piu’ aiuti di quelli finora mandati”. Intanto i carabinieri della compagnia di Castrovillari diretti dal Tenente Vincenzo Pappalardo hanno intensificato i controlli, specie nella ore notturne per prevenire eventuali atti di sciacallaggio che potrebbero verificarsi dato le case al momento disabitate. Il sindaco di Mormanno Guglielmo Armentano invece si dice preoccupato per l’allarme lanciato sul web da Giampaolo Giuliani che non esclude per le prossime ore una forte scossa di terremoto, previsione che ha gettato nel panico la popolazione.