Hanno preferito dormire nelle macchina, nei camper o negli alberghi della zona gli abitanti della zona del Pollino, tra Calabria e Basilicata, la notte dopo la forte scossa che ha seminato il panico fra giovedì e venerdì. Una notte dove la temperatura e’ scesa intorno ai 10 gradi e che una leggera pioggia ha reso piuttosto umida. La terra ha continuato a tremare. Sono state tre le scosse di terremoto che sono state registrate, ma ormai gli abitanti ci hanno fatto l’abitudine: in due anni sono state oltre 2.300 le scosse, prima del forte sisma di 5 gradi sulla scala Richter. Non si hanno al momento segnalazioni di ulteriori danni a persone o cose, fanno sapere dal Centro Operativo Misto guidato dal capo di gabinetto della Prefettura di Cosenza Giuseppe Martino, sotto la supervisione del Prefetto Raffaele Cannizzaro che ieri sera fino a tarda ora era ancora a Mormanno per rendersi conto della situazione delle abitazioni che sono state dichiarate inagibili. Nel corso del pomeriggio di ieri sono stati effettuati una trentina di interventi per definire la situazione strutturale e oltre la metà degli edifici controllati sono stati dichiarati inagibili e fatti sgombrare, cosi come e’ avvenuto per una decina di chiese che sono state dichiarate pericolanti. Questa mattina riprenderanno le verifiche tecniche e si spera che il tempo, almeno in questa fase dia una mano agli uomini della protezione civile e dei vigili del fuoco, che insieme alle forze di polizia sono schierati in task force nella zona della provincia di Cosenza e Potenza.