Tsunami Pacifico: sulle coste di Canada e Alaska densità abitativa molto bassa

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La violenta scossa di terremoto di magnitudo 7.7 che ha colpito le isole Haida Gwaii, il cui epicentro è stato localizzato a 40 chilometri a sud di Sandspit,nel British Columbia, è stata seguita da numerose repliche di magnitudo comprese tra 4.5 e 5.8, che non hanno generato particolari danni. Il sisma ha generato uno tsunami che si sta dirigendo verso le coste del Canada e dell’Alaska, dove vivono circa 2000 persone all’interno di un’area compresa in 100 chilometri dall’epicentro. La guardia costiera locale sta cercando di metterli in guardia attraverso le proprie imbarcazioni e attraverso le allerte divulgate sulle tv locali. Grazie alla bassa densità abitativa vi è una bassa probabilità di vittime, e le perdite economiche, fanno sapere, saranno minime, pari all’1% del PIL del Canada. Il terremoto, quindi, dovrebbe avere un impatto umanitario medio in base alla grandezza e alla popolazione colpita e la loro vulnerabilità. Dal nord di Vancouver Island, alle isole Queen Charlotte, la placca oceanica del Pacifico sta scivolando verso nord-ovest a circa 6 cm / anno rispetto al Nord America. Il confine tra queste due placche giganti è la zona di subduzione della Cascadia, una zona di subduzione che si allunga lungo la costa pacifica nordamericana dal Canada meridionale alla California settentrionale – l’equivalente canadese della faglia di San Andrea. Il sisma più forte della storia canadese fu registrato nel lontano 22 Agosto 1949 attraverso un evento di magnitudo 8.1. Quell’evento, più grande anche del terremoto di San Francisco del 1906, causò una rottura del segmento di faglia di circa 500 chilometri.

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