Secondo un recente sondaggio, il 10% delle persone di tutto il mondo, in balia delle più pessimistiche profezie, teme che il mondo possa finire il 21 Dicembre 2012. Recentemente, le notizie divulgate da alcuni dei principali organi di stampa, come quella dell’asteroide Nibiru grande come il Texas (citazione copiata dal film “Armageddon, giudizio finale”, interpretato da Bruce Willis) in rotta verso la Terra, ha contribuito a rafforzare questa idea. Sono tante le possibili catastrofi paventate dai profeti di sventura, che hanno provato di tutto pur di far sembrare credibile la vicenda. Bunker sotterranei, siti resi inaccessibili, riti religiosi, viaggi in luoghi definiti “a basso rischio”, e addirittura suicidi di massa previsti per quel periodo. La storia recente comincia con le affermazioni circa Nibiru, un pianeta scoperto dai Sumeri che recenti teorie l’hanno associato con un impatto sulla Terra. Questa catastrofe è stata inizialmente prevista per il maggio 2003, ma quando non accadde nulla, la data del giorno del giudizio è stata spostata al mese di Dicembre 2012. A Nibiru è seguito il lungo computo dei Maya, uno dei calendari stilati dal popolo del centro america, che in realtà non prevede alcun cataclisma o fine del mondo, ma soltanto la fine di un ciclo astronomico come qualsiasi altro calendario.
La Terra non è estranea alle eruzioni vulcaniche, e nel corso della sua storia geologica, gli scienziati hanno trovato tracce di super eruzioni, oggi praticamente inimmaginabili. Si tratta di veri e propri sconvolgimenti globali che hanno modificato il clima terrestre. Tutto questo però non può essere visto come motivo di preoccupazione in una data stabilita, sia perché questi eventi non possono essere previsti con largo anticipo e in maniera deterministica, sia perché si tratta di eventi estremamente rari, che prima di eventuali eruzioni causerebbero segnali precursori ben evidenti. La scienza oggi è in grado di rilevare tutta una serie di fattori attraverso moderni strumenti, che difficilmente permettono un’eruzione improvvisa e priva di preavviso. Senza scendere nei particolari di ognuno di essi, citiamo semplicemente i più importanti. Il sismografo, che permette rilevare i microsismi provocati dalla messa in pressione della camera magmatica, così come il tremore vulcanico; l‘inclinometro, l’accelerometro e il tiltmetro, i quali misurano le variazioni di pendenza del vulcano fino a una precisione di uno per milione; l’altimetro, che indica gli aumenti e le diminuzioni di altitudine secondo i gonfiamenti e gli sgonfiamenti del vulcano; il pirometro, che consente di misurare le temperature dei gas e della lava in fusione. Particolare importanza rivestono le osservazioni e i prelevamenti di lava liquida e di gas, l’altezza del pennacchio vulcanico, il numero e la potenza delle esplosioni, delle fontane di lava, la velocità e la temperatura delle colate di lava, le misurazioni topografiche. I campioni subiscono successivamente una serie di misurazioni e analisi chimiche, cristallografiche, fisiche e geochimiche. Eventuali fenomeni di bradisismo possono essere analizzati attraverso osservazioni satellitari e le centraline meteorologiche sparse sul territorio consentono di analizzare in tempo reale la qualità dell’aria.
Nonostante tutti questi accorgimenti (che servono a prescindere dagli eventi globali), la probabilità che un evento su scala mondiale si realizzi nel corso della vita di un uomo è infinitamente piccola, anche se prima o poi, diverrà realtà. La Terra, inoltre, è stata sempre oggetto di impatti con comete e asteroidi, anche se quelli con rocce spaziali molto vaste sono estremamente rari. L’ultimo grande impatto che ha sconvolto il mondo in maniera globale risale probabilmente a 65 milioni di anni fa, quando si estinsero i dinosauri. Oggi, gli astronomi della NASA stanno svolgendo una ricerca chiamata Spaceguard Survey per trovare eventuali grandi asteroidi vicini alla Terra, molto tempo prima che questi possano rappresentare una reale minaccia. I ricercatori hanno stabilito che non ci sono al momento asteroidi in rotta di collisione con la Terra, e a differenza di quanto si dica, gli scienziati del Program Office della NASA sostengono che questo lavoro è svolto apertamente, dove le scoperte vengono postate ogni giorno e senza alcun programma top-secret. Nel mondo esistono vari osservatori astronomici amatoriali che dispongono di telescopi commerciali mediamente potenti, capaci di scrutare il cielo ed effettuare scoperte scientifiche. Molte di queste rocce spaziali vengono scoperte proprio dai dilettanti, che hanno la possibilità di osservarli e studiarli.
A differenza di Nibiru e dei vari allineamenti galattici, queste due tematiche rivestono un potenziale pericolo per la nostra Terra. Sono eventi già accaduti e che hanno portato a reali disastri, ma da qui a pensare che questo possa accadere a distanza di 1 mese, soltanto al fine di associare questi eventi ad una fine del mondo immaginaria, ci sembra davvero fuori luogo. Tutte queste bufale mediatiche hanno permesso a tanti di arricchirsi. Film, libri, riviste, trasmissioni tv, documentari, sono troppo allettanti per poter tracciare un bilancio serio e veritiero di ciò che ci attende. Il grande pubblico deve sapere che non vi è alcuna prova sperimentale circa la fine del mondo imminente, e che giornalmente migliaia di scienziati lavorano a sostegno della nostra (e della propria) sicurezza. Questi eventi sono il frutto di racconti pseudoscientifici che non hanno riscontri veritieri e che sono il frutto di menti catastrofiste che hanno nei propri scopi idee tutt’altro che genuine. Il 21 Dicembre 2012 sarà una notte come tante altre. Sarà il 355° giorno dell’anno, a cui sarà associato come sempre il solstizio d’inverno. Il mondo non terminerà. Non a causa del calendario Maya.