L’isola di Sant’Elena a Venezia e’ stata il fulcro dei tornado dell’11 settembre 1970 e del 12 giugno 2012: a fare il punto sulle loro caratteristiche sono stati oggi, in un convegno svoltosi oggi nella chiesa di Sant’Elena, Meteonetwork Veneto e Thundertstorm Team in collaborazione con Meteotriveneto. ”La differenza? Quello degli anni settanta che ha fatto 23 morti e’ stato molto piu’ potente, un tornado di scala EF4 da zero a cinque, mentre quello di quest’anno si presume di forza tra EF1 ed EF2 – spiega Giuliano Nardin, responsabile di Meteonetwork Veneto, 1200 stazioni meteorologiche a livello nazionale – tornado e tromba d’aria sono la stessa cosa, tecnicamente si tratta di un movimento vorticoso che, per essere chiamato tale, deve toccare terra, muovere il terreno”. Presente ai lavori anche un ‘cacciatore di temporali’, Niccolo’ Balducci. ”Negli Usa – ha detto – esiste un sistema di allerta meteo a 48 ore, a un giorno e poi locale, con le breaking news che interrompono le trasmissioni televisive e radiofoniche; qui in Italia non si interrompono le trasmissioni per un evento meteorologico”. ”In giugno – ha rilevato da parte sua Nardin – sotto alla tromba d’aria davanti a Sant’Elena c’erano i vaporetti che giravano tranquillamente: non possiamo allertare casa per casa, ma magari almeno i servizi pubblici si”’. ”Per il futuro? E’ difficile in Italia fare previsioni, su base regionale lavorano le Arpa, a livello nazionale il servizio e’ affidato all’Aeronautica militare – ha concluso – la nostra missione e’ quella di osservatori di temporali, non vogliamo sostituirci ai previsori: siamo degli appassionati che raccolgono le testimonianze della gente, per fortuna da noi i tornado capitano ogni 40-50 anni”.