Dopo “Sandy” una nuova forte burrasca sta per colpire l’East Coast USA; primo vero “Nor’easter” autunnale fra Boston e New York

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Il “Nor'easter” che sta per colpire l'East Coast

Dopo il devastante passaggio di “Sandy” sulle coste del New Jersey e sull’area di New York, una nuova intensa burrasca sta per sferzare l’East Coast degli Stati Uniti, dove nelle prossime ore si attende l’avvento di forti venti da N-NE e Nord che accompagneranno lo sviluppo di una profonda area depressionaria, poco a largo delle coste del New England. Si tratterà del primo vero “Nor’easter” di stagione (le forti burrasche da NE e E-NE prodotte da un profondo ciclone extratropicale, spesso sotto i 995-990 hpa, che transita poco a largo dell’East Coast, in inverno e all’inizio della primavera può accompagnare veri e propri “blizzards” con l’apporto umido oceanico delle impetuose correnti nord-orientali) per le coste atlantiche statunitensi. I “Nor’easter” nascono dall’incrocio e la convergenza fra masse d’aria molto umide e calde, di origine sub-tropicale marittima, che dall’Atlantico risalgono sino al New England con intensi venti da sud-est, contro l’aria molto più fredda e secca, di origini sub-polari, che dalla penisola del Labrador (Canada orientale) scivola fino alle coste nord-orientali degli USA, determinando parecchia instabilità. Lungo la linea di demarcazione fra le differenti masse d’aria, poco a largo dell’East Coast, si svilupperà una circolazione depressionaria extratropicale, favorita anche dalla presenza in loco di un’area di vorticità legata ad una perturbazione nella medio-alta atmosfera. Una volta formata e isolato il sistema di bassa pressione tenderà a muoversi parallelamente alla linea di costa degli USA orientali, seguendo un pò il percorso della calda “Corrente del Golfo” che poi tende a piegare più verso nord-est.

Man mano che risale verso nord il vortice depressionario continuerà ad approfondirsi rifornendosi di aria umida e calda, ricca di vapore, dall’Atlantico. Al contempo da NO scivoleranno i primi nuclei di aria fredda, di matrice artico canadese, che si verseranno sulle coste del New England sotto intensi venti da NO o O-NO. L’aria molto fredda canadese interferisce con quella più calda e umida atlantica. Da tale scontro termico la ciclogenesi prenderà ulteriore sviluppo, approfondendosi progressivamente dalle prossime ore, tanto da sprofondare al di sotto dei 990 hpa. Quello che sta per colpire la costa orientale USA si sta per approfondire proprio a ridosso del North Carolina e della Virginia. Per fortuna l’area ciclonica dovrebbe spostarsi leggermente più in mare aperto, interessando più marginalmente le coste del New Jersey e l’area di New York, che risentiranno di forti raffiche di vento dai quadranti settentrionali, con picchi di raffica fino a 80-90 km/h. Nel corso della giornata odierna, la circolazione depressionaria che prenderà vita poco a largo dell’East Coast, si muoverà gradualmente verso nord-nord/est, andando ulteriormente ad approfondirsi, con un minimo barico centrale che sprofonderà fino ai 990 hpa, a poche centinaia di chilometri a sud di Long Island.

La profonda area depressionaria, durante il suo movimento verso nord-nord/est, per l’inasprimento del già fitto “gradiente barico orizzontale”, piloterà venti piuttosto intensi da N-NE, Nord e N-NO, che sferzeranno soprattutto tutte le coste della Virginia, Maryland, New Jersey e stato di New York, tra cui l’area New York City, con raffiche che supereranno la soglia dei 70-80 km/h, con picchi di oltre i 90 km/h sulle aree costiere maggiormente esposte di Long Island e del Massachusetts. Oltre ai forti venti, il passaggio della profonda circolazione depressionaria extratropicale, produrrà pure intense mareggiate da NE e E-NE che flagelleranno gran parte della costa già danneggiata dall’uragano “Sandy”, dal Maryland fino all’area costiera del Massachusetts. I forti venti dai quadranti nord-orientali che accompagneranno questo episodio di “Nor’easter” formeranno onde di “mare vivo”, alte fino a 4-5 metri, su quasi l’intera costa del New England. L’aspetto positivo, rispetto alle scorse settimane, è che in questo periodo i picchi dell’alta marea raggiungono i valori più bassi del mese corrente, dato che ci troviamo a metà strada tra la luna nuova e la luna piena.

Ciò vuol dire che non si dovrebbe verificare uno “Storm Surge” significativo sulle coste nord-orientali degli USA, sull’esempio di quanto visto con il transito di “Sandy”. Proprio per questo il “Nor’easter” che colpirà l’East Coast non dovrebbe cagionare danni significativi. Anche per quanto riguarda le precipitazioni, quelle più forti e persistenti rimarranno relegate in mare aperto, sfiorando appena il Massachusetts orientale, inclusa la zona di Boston, dove fra oggi e la mattinata di domani potranno cadere oltre 50-60 mm di pioggia, resa quasi orizzontale dai sostenuti venti da N-NE e Nord, che lambiranno punte di ben 70-80 km/h. Inoltre l’area depressionaria, sfilando verso l’oceano, non riuscirà neanche ad aspirare una sufficiente quantità di aria fredda, dai confini canadesi, in grado di apportare nevicate diffuse sugli USA nord-orientali. Solo lungo la fascia, estesa dal nord del New Jersey verso l’ovest del Massachusetts e nel Maine, si potranno verificare delle nevicate degne di nota fino a bassa quota, con accumuli di oltre i 20-30 cm di neve fresca.

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