Firenze ricorda l’alluvione di 46 anni fa: l’Arno sarà “in sicurezza” nel 2016

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Firenze ricorda domani l’alluvione, a 46 anni dal 4 novembre 1966. Ma solo nel 2016 il rischio sara’ ”sotto controllo”. Il punto sulla messa in sicurezza dell’Arno e’ stato fatto questa mattina dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, in una conferenza stampa a cui hanno partecipato l’assessore regionale all’ambiente Anna Rita Bramerini, Gaia Checcucci, segretario generale dell’Autorita’ di bacino del Fiume Arno, Erasmo D’Angelis, presidente di Publiacqua e Alfredo De Girolamo, presidente di Confservizi Cispel Toscana. ”Nel 2016, cinquant’anni dopo la tragica alluvione di Firenze – ha detto Rossi – potremo dire di avere sotto controllo il rischio riguardante l’Arno. E questo grazie a due iniziative che abbiamo preso di recente: la legge 35 che ha sbloccato oltre 110 milioni di finanziamenti fermi da anni, e la legge 21 con cui abbiamo vietato le edificazioni nelle zone della Toscana ad alto rischio idrogeologico”. Rossi ha ricordato che ”unica regione in Italia, la Toscana ha vietato l’edificazione nelle zone a pericolosita’ idraulica molto elevata, con una norma che contrasta forti interessi. Del resto abbiamo visto ad Aulla che cosa significa costruire in alveo. Poi, grazie alla legge 35, abbiamo fatto partire interventi che cambiano decisamente lo scenario e che nel 2016 ci consentiranno di centrare l’obiettivo di una forte riduzione del rischio su Firenze e sulle citta’ a valle”. Il presidente ha riassunto gli interventi finanziati e avviati, le casse di espansione (Figline, Renai, Fibbiana e Roffia) e la riprofilatura dello Scolmatore d’Arno. ”Nel 2013 – ha continuato – troveremo le risorse, d’intesa con la Provincia di Arezzo e l’Enel, per far partire le opere sulla diga di Levane. Vorrei su questo firmare prima di Natale o all’inizio dell’anno nuovo uno specifico protocollo di intesa con l’Ad di Enel Fulvio Conti. Sempre nel 2013 ci batteremo per trovare le risorse per realizzare il terzo e il quarto lotto della cassa di espansione di Figline. Certo se, come dico da tempo, il governo mettesse a disposizione della Toscana 50 milioni all’anno fuori dal patto di stabilita’ l’intera situazione di difficolta’ che stiamo vivendo potrebbe cambiare. Non farlo sarebbe da sciocchi. Noi siamo disponibili anche a accordi bilaterali”.

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