Promossi dal Ministero dell’Ambiente e da 39 organizzazioni di imprese green con il supporto tecnico della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, gli Stati Generali della Green Economy hanno confermato che in Italia la nuova economia verde costituisce il settore più innovativo che crea occupazione, contrasta la recessione ed è proiettato sui mercati internazionali.
Il successo degli Stati Generali della Green Economy – ha detto Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile – per l’ampio coinvolgimento di diversi settori, organizzazioni e imprese, per l’efficacia della piattaforma unitaria di 70 proposte, per il consenso ampio raccolto negli interventi di esponenti oolitici, sindacali, imprenditoriali, apre in Italia una nuova fase. Mille rivoli si sono incontrati e hanno dato vita ad un fiume, il fiume della green economy che comincia a scorrere anche in Italia. Questo fiume non scomparirà, ma si farà vedere e sentire come forza reale per affrontare la crisi italiana e aprire nuove possibilità di sviluppo”.
Una delle 70 proposte, la tesi 46 che prevede di “promuovere un’azione specifica per il sostegno allo sviluppo delle rinnovabili termiche”, è diventata già oggi operativa con il nuovo decreto sugli incentivi alle rinnovabili termiche destinati alle famiglie e alla pubblica amministrazione come annunciato, nel corso della sessione finale degli Stati Generali della Green Economy, dal Ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera.
Secondo il Ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, i 70 punti indicati dal Programma di sviluppo di una green economy “possono costituire una road map verso lo sviluppo sostenibile e la green economy in Italia può essere una chiave per uscire dalla crisi”.
L’economia verde in Italia sta mostrando già segnali positivi, nonostante permangano alcune debolezze. Secondo il Rapporto “Green Economy per uscire dalle due crisi” tra i risultati più green i 193 corsi universitari in economia verde, i lavoratori nelle eco-industrie in crescita, il settore delle rinnovabili che impiega già oltre 108mila lavoratori, le più di 4.500 le aziende di agricoltura biologica – il più alto numero in Europa -, i costi di smaltimento dei rifiuti molto bassi nelle Regioni che hanno scelto la raccolta differenziata spinta.
Gli otto i settori individuati come strategici per lo sviluppo di un’economia verde sono: strumenti economici; ecoinnovazione, ecoefficienza, riciclo e rinnovabilità dei materiali, efficienza e risparmio energetico; fonti energetiche rinnovabili; tutela e valorizzazione dei servizi degli ecosistemi; filiere agricole di qualità ecologica; mobilità sostenibile.
I documenti integrali dei gruppi di lavoro sono consultabili sul sito www.statigenerali.org