“Non posso che dirmi decisamente sorpreso dell`improvvido intervento di oggi del presidente del Consiglio regionale Clodovaldo Ruffato sui ritardi in materia di interventi per ridurre il rischio idrogeologico nel Veneto. Forse male informato da qualcuno, spende giudizi arbitrari che non fanno onore alla saggezza che in genere gli viene riconosciuta”. Replica seccamente l`assessore regionale alla Difesa del Suolo, Maurizio Conte, alle dichiarazioni del presidente Ruffato in merito alle conseguenze del maltempo di questi giorni sul territorio veneto e agli interventi ancora da realizzare. “Ruffato dovrebbe sapere – ha proseguito Conte – come lo sanno benissimo i consiglieri regionali della maggioranza e dell`opposizione, che la messa in sicurezza del territorio è una priorità di questa amministrazione. Molto è stato fatto dopo l`alluvione del 2010 ma per gli interventi di maggior portata, come le casse di espansione, si devono affrontare problemi di burocrazia e di ingenti risorse finanziarie da reperire. Siamo impegnati fin dall`inizio della legislatura sulla partita relativa alle grandi opere idrauliche a cui – lo ricordo a Ruffato – abbiamo messo mano dopo 80 anni che non si era fatto più nulla”. “Tra le opere da realizzare – ha aggiunto Conte – il bacino di Caldogno è considerata una priorità e il presidente del Consiglio (regionale, ndr) lo dovrebbe sapere meglio di altri, a meno che non si sia distratto in corso d`opera. Se invece, con queste discutibili uscite si voleva tutelare qualche categoria economica, sicuramente è stata scelta la strada sbagliata per farlo”. “La Regione in questi ultimi due anni – ha fatto presente l`assessore – non è rimasta di certo alla finestra a guardare e lo stato di attuazione degli interventi di difesa idraulica ha seguito precise priorità d`intervento: sono state spese o impegnate risorse per un totale di circa 300 milioni di euro per interventi in tutto il territorio veneto”.