In merito alla forte scossa di terremoto (magnitudo 7.4) che oggi pomeriggio, alle 17:35 italiane, ha scosso tutta l’America centrale con epicentro sulla costa occidentale del Guatemala, abbiamo sentito Gianluca Valensise, sismologo e dirigente di ricerca dell’Ingv, per fare il punto della situazione sulla sismicità della zona. L’esperto dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ci ha spiegato che si tratta di una delle zone a più alta sismicità del pianeta, e che “in un’area compresa entro 250km intorno all’epicentro della scossa di oggi, negli ultimi 40 anni si sono verificati ben 50 scosse di terremoto con una magnitudo superiore a 6.0, però quella di oggi è stata la più forte in assoluto, almeno dal 1970 ad oggi, e solo in altre due circostanze, negli anni ’80 e ’90, si erano verificate scosse con magnitudo superiore a 7, ma comunque inferiori a quella di oggi“.
Sulla tecnica del fenomeno, Valensise ci ha spiegato che in questa zona “la placca di Cocos si subduce rispetto alla placca dei Caraibi e del nord America, è una parte della subduzione che c’è lungo tutto il Pacifico orientale, dall’Alaska al Cile“, e proprio lungo questa fascia poche settimane fa, domenica 28 ottobre, s’era verificata una scossa più forte, di magnitudo 7.7 con epicentro in Canada, che aveva provocato un piccolo maremoto alle isole Hawaii. Stavolta, fortunatamente, il maremoto non s’è formato e Valensise ci ha spiegato il perchè: “la scossa di oggi è stata abbastanza profonda, tra 30 e 40km, e ciò ha ridotto lo scuotimento in superficie, pur solo in modo parziale perchè comunque s’è trattato di una forte scossa, ma la profondità ha azzerato la possibilità che si formasse uno tsunami perchè i maremoti sono generati dallo spsotamento del fondo marino, e se il terremoto è profondo, il fondo marino non si sposta quasi per niente“.
La scossa è stata avvertita distintamente anche a Città del Messico, soprattutto nei grattacieli della città, che è una grossissima metropoli, ma i danni maggiori sono nel Guatemala settentrionale, non lontano dal confine con il Messico, dove purtroppo si sono verificati danni e sono segnalate diverse vittime. “Speriamo non siano molte“, conclude Valensise, “ma è stato un terremoto di notevole entità“.