21 dicembre 2012, aumenta irrazionale psicosi e i social network diffondono timori sulla fine del mondo

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La fine del mondo? Meglio a casa. Sostenuto da un tam tam ‘virale’ sui social network, cresce di ora in ora il numero di coloro che chiederanno un giorno di ferie o di permesso dal lavoro alla data fatidica del 21 dicembre. Un fenomeno testimoniato anche dalle decine di tweet che, tra ironia e disincanto, annunciano l’intenzione di disertare gli uffici venerdi’ prossimo. ”Ho una collega che ha chiesto un giorno di ferie il 21 x la fine del mondo… Ditemi se non ci vuole pazienza per lavorare con sta gente?”, e’ il messaggio sconsolato di un utente di Twitter. ”Ma se la fine del mondo e’ venerdi’ 21 dicembre, posso prendere il sabato di ferie per fare ponte?”, chiede un altro. ”Io per il #21/12/2012 mi sono preso un giorno di ferie e spero per i #Maya che il loro evento valga il prezzo del biglietto!!”, si augura un altro tweet. E c’e’ anche chi rileva: ”cioe’ la fine del mondo coincide con l’inizio delle mie (uniche) ferie dell’anno? Quando la giornata butta male..”. ”Se chiedo ferie il 24 e il mondo finisce il 21 sono un pirla o un inguaribile ottimista?”, e’ la domanda rivolta alla comunita’ del web da un altro navigatore. C’e’ poi chi individua due ‘nemici’ tra se’ e il riposo: ”stavolta sono due a minacciare le mie ferie..i maya e il capo”. E non manca chi ricorre a non troppo velati ‘avvertimenti’ per esorcizzare la nefasta ricorrenza: ”io il 21/12 vado in ferie. Occhio Maya, non rompete le balle che vi brucio il calendario!”. ”Nell’era dei social network e della connessione globale aumenta la psicosi da irrazionale. Timori e superstizioni -dice all’Adnkronos Rosario Trefiletti, presidente di Federconsumatori- continuano ad influenzare le persone nonostante un generale aumento del livello culturale del Paese. Riscontriamo quindi una certa tendenza a richiedere le ferie ‘da ultimo giorno’, un fenomeno che si e’ verificato anche negli anni scorsi, quando si parlava di un imminente terremoto nella zona di Roma. Non mi stupisce la diffusione di queste paure da fine del mondo, siamo tra i Paesi ai primi posti per fatturato di maghi e veggenti”. ”Certe informazioni, anche palesemente inverosimili, circolano oggi molto piu’ rapidamente grazie ai social network. Basterebbe ricordarsi che la fine del mondo e’ stata annunciata mille volte e per mille volte non e’ arrivata”, osserva Primo Mastrantoni, segretario generale dell’Aduc. ”L’effetto di queste ‘catene di S.Antonio’ virtuali e’ amplificato in tempo reale dall’enorme, istantanea diffusione sul web di qualsiasi diceria”. Alla base del fenomeno delle ‘ferie da ultimo giorno’, spiega Paolo Toselli, studioso di leggende metropolitane, ”c’e’ la volonta’ di crearsi una ‘bolla di sicurezza’ a causa della paura dell’irrazionale indotta dalla diffusione di questa diceria”. Toselli, che a questi temi ha dedicato diversi libri tra cui ‘Storie di ordinaria falsita” (Bur), sottolinea ”il meccanismo che si e’ innescato su questa storia della fine del mondo, con voci che rimbalzano sui mezzi di informazione e si ingigantiscono sempre piu’. Anche se -rileva- considerando che la fine del mondo dovrebbe cadere il 21 dicembre, non e’ da escludere che questa ‘voglia di ferie’ sia da attribuire piuttosto all’idea di anticipare le vacanze di Natale!”.

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