Se si sarà la fine del mondo, questa sarà uguale per tutti, sia per ricchi che per i poveri, sia per i potenti che per i comuni cittadini.
Inoltre, avvenuta la fine del mondo, nessuno potrà più venire a chiederci di pagare le tasse, le rate del mutuo, l’assicurazione della macchina e così via; le banche perderanno tutti i loro soldi, i mafiosi ed i loro prestanome non avranno più attività da gestire e le guerre cesseranno. Tutto sarà azzerato. E allora perché non approfittare dei prossimi giorni per fare tutte quelle cose che avremmo voluto fare almeno una volta nella vita e che invece non abbiamo fatto per paura delle conseguenze?
Per esempio:
- mangiare grassi, fritture e dolci a più non posso;
- andare in ufficio in tuta e scarpe da tennis;
- palpare in ascensore il sedere alla vicina di casa (o, ad altro soggetto, se la vicina non ha mai ispirato);
- suonare i campanelli delle case dopo la mezzanotte e poi scappare;
- passare la notte del 20/12 in un albergo a 7 stelle, senza avere i soldi per pagare la camera;
- rubare una Ferrari per guidarla in autostrada a 320 Km/h e quando ti ferma la polizia dir loro che sei il nipote di Mubarak;
- sputare in faccia ai politici che si incontrano per strada;
- fare la pipì contro il portone di Montecitorio;
- farsi ospitare in un talk show e fare una pernacchia quando iniziano a parlare dei “problemi reali degli italiani”;
- accendersi un sigaro con una cartella di Equitalia e fumarselo poi in un aeroporto;
Ma se poi la fine del mondo non ci sarà?
Vorrà dire che, almeno una volta nella vita, ci saremo tolti uno sfizio.