Dopodomani, venerdì 21 dicembre 2012, non ci sarà la fine del mondo: potete starne certi. L’ennesima smentita, per chi ancora ne aveva bisogno, è arrivata proprio dal popolo cui è stata attribuita la funestaprofezia: i Maya. A maggio scorso, infatti, un gruppo di archeologi che sta lavorando alla scoperta di una città sepolta in Guatemala, ha portato alla luce per la prima volta una casa maya adornata da dipinti murali. E accanto al dipinto sono state trovate tracce di calcoli effettuati dagli scribi che si riferiscono a periodi di tempo lunghissimi, anche al di là della presunta data fatidica. La casa, appartenuta a uno scrivano, è una delle migliaia di edifici di Xultún, una gigantesca città maya (vasta 31 chilometri quadrati) scoperta circa un secolo fa ma ancora in gran parte sepolta. Il team di archeologi guidato da William Saturno (nella foto in alto a sinistra) ha cominciato a studiarla nel 2010. La ricerca di Saturno, finanziata dal Comitato Ricerca ed Esplorazioni della National Geographic Society, è stata illustrata in modo molto dettagliato sul magazine di giugno di National Geographic.