Mancano poco meno di tre ore nella terra dei Maya alla fatidica data del 21 Dicembre 2012, divenuta celebre in tutto il mondo a causa di una bufala mediatica incentrata sul calendario del lungo computo. Messico, Guatemala, Honduras e El Salvador, si preparano alla “catastrofe” dopo essere stati presi d’assalto da flotte di turisti con biglietti di sola andata. A nulla sono servite le rassicurazioni di archeologi ed esperti, i quali continuano a ripetere di non temere circa una possibile fine del mondo. Le idee pseudo-scientifiche sembrano proprio essere inarrestabili, probabilmente a causa del fascino che in un certo senso le contraddistingue. Cosa dovrebbe accadere non si sa; c’è chi osserva il cielo, chi prega. Interi nuclei familiari hanno eretto ville dotate di fortificazioni, porte e finestre a prova di esplosivi, rifugi sotterranei e collegate tra loro da una rete di tunnel. Il complesso forma una specie di fortezza chiamata, come quelle degli antichi Maya, ”La de los Aguilas”, appunto, un rifugio delle aquile, per resistere all’apocalisse imminente. Insomma, un’atmosfera surreale, tra miti e leggende, euforia, ironia e panico. A causa del fuso orario che ci separa dall’America centrale, bisognerà attendere le 7:00 del 22 Dicembre (ora italiana) affinchè anche il Messico, epicentro della profezia, possa convincersi della bufala. Sperando che la lezione possa servire per la prossima “fine del mondo”.