21 dicembre 2012, i consigli dello psichiatra per non farsi prendere dal panico

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Per non farsi prendere dal panico, a chi crede alla fine del mondo profetizzata da Maya consiglio di coltivare in tutti i modi la cultura del dubbio, cioe’ provare ad aggredire la certezza con il dubbio. Solo cosi’ si puo’ smorzare la tensione e gli stati d’animo negativi per l’attesa di un evento apocalittico di cui si e’ convinti che avverra‘”. Lo ha detto all’AGI Massimo Di Giannantonio, docente di Psichiatria presso l’Universita’ G. D’Annunzio di Chieti. “A nulla puo’ servire le discussioni tra superstiziosi e scettici. Anzi per i soggetti deboli puo’ essere addirittura controproducente: combattere una convinzione con un’altra puo’ portare solo a rinsaldare le proprio certezze“, ha detto Di Giannantonio. Secondo l’esperto, “tutta questa vicenda della profezia Maya– ha detto – e’ la rappresentazione simbolica e culturalmente mediata dell’angoscia della fine, cioe’ il terrore che risiede nella profondita’ dell’animo umano“. Di Giannantoio non e’ per nulla stupito del panico dei piu’ superstiziosi. “Il timore della catastrofe – ha precisato – e’ una paura atavica“. L’aver trovato poi una spiegazione, piu’ o meno valida, e una data ha reso reale tutte queste paure. “Quando questa angoscia – ha spiegato lo psichiatra – trova una connotazione cognitica e obiettivabile le persone maggiormente vulnerabili e sensibili al tema del rischio incontrollabile, collegano l informazioni e la data alla certezza che la loro paura sia del tutto lecita. Infatti, appena qualcuno o qualcosa materializza i fantasmi interiori le persone deboli, insicure e fragili accettano questa come una certezza che da’ loro il senso alla propria paura“.

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