21 dicembre 2012: per la prossima “fine del mondo” appuntamento al 2035, poi c’è l’asteroide Apophis

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Anche se la fantomatica profezia dei Maya sulla fine del mondo si e’ rivelata, com’era prevedibile, solo una bufala, la fervida fantasia di catastrofisti e teorici della cospirazione di tutto il mondo ha gia’ pronte nuove possibili cause della fine del mondo nel futuro prossimo. Spulciando tra i vari siti si trova che la nuova data possibile e’ il 2035, ma se anche quella dovesse essere mancata ci sono diverse altre possibilita’ future. Il prossimo appuntamento, affermano i seguaci della religione raeliana, sara’ appunto tra 23 anni, quando la razza aliena degli Elhoim arrivera’ per salvare 144 mila eletti. Tempo un anno e il 13 aprile 2036 sara’ invece l’asteroide Apophis a colpire il nostro pianeta provocando una catastrofe almeno pari all’estinzione dei dinosauri. Sempre dal cielo potra’ arrivare un altro dei principali ‘pericoli’ paventati, anche se manca la data precisa: il pianeta Niburu/X, che secondo alcuni gruppi capeggiati dalla ‘Contattista’ Nancy Lieder distruggera’ la Terra all’inizio del ventunesimo secolo. E fra le possibilita’ censite che erano previste proprio per il 2012, c’e’ anche quella di un’improvvisa inversione della polarita’ magnetica terrestre, oppure quella di una cosiddetta ‘tempesta solare’ estremamente forte che provochi danni inimmaginabili. Quest’ultima possibilita’ ha preso piede dopo che la Nasa nel 2006 ha avvistato un ‘brillamento killer’ di potenza pari a 50 milioni di trilioni di bombe atomiche a 135 anni luce dal Sistema Solare: ”Fortunatamente pero’ – specifica l’agenzia spaziale statunitense – a provocarlo e’ stato un sistema di due stelle estremamente instabile, chiamato II Pegasi, mentre il Sole non e’ capace di simili exploit, anche se le tempeste solari possono comunque causare danni a satelliti e trasmissioni radio”. I prossimi anni ’30 saranno, secondo le previsioni, piuttosto pericolosi: nel 2038 e’ chiamato in causa nientemeno che Nostradamus, che ha previsto pestilenze e carestie in un anno in cui la Pasqua cade il 25 aprile. Persino Isaac Newton si e’ ci entato nella previsione: secondo alcuni appunti trovati dopo la morte lo scienziato si era dedicato a calcoli e studi basati su alcuni testi sacri, prevedendo la fine del mondo per il 2060. Ma noi, intesi come umanità, sopravviveremo ancora prendendoci gioco di noi stessi e delle nostre più grandi paure.

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