Almeno per oggi il mondo non finira’ come predetto dalla profezia dei Maya, quindi i bunker appositamente costruiti, i macheti e i kit di sopravvivenza non serviranno. Comunque credenze e fobie a parte, in molti parti del mondo si celebra l’entrata della nuova era, ovvero, secondo la tradizione dei Maya, la fine del ciclo del tempo calcolato nel calendario in baktun. Ogni 13 baktun, ovvero 5128 anni, termina infatti un ciclo temporale e visto che la data di partenza dell’epoca Maya era l’11 agosto 3114 avanti Cristo, si arriva, dopo 1.872.000 giorni, esattamente a oggi, il 21 dicembre 2012 secondo il calendario gregoriano. In Guatemala la nuova era si chiama Oxlajuj Ak’abal e centinaia di indigeni l’hanno celebrata con una cerimonia mistica iniziata all’alba con il primo solo del nuovo ‘baktun’ nel sito sacro di Iximche’, citta’ maya pre-colombiana, antica capitale del regno kakchiquel. Alla cerimonia hanno partecipato leader religiosi ma anche politici locali che hanno auspicato una nuova era di pace ma anche di “decisione concrete” da parte dei governi. Celebrazioni e riti religiosi anche a Tikal, altra citta’ millenaria guatemalteca dove si sono ritrovati anche il presidente del Paese Otto Perez Molina e l’ambasciatrice della Costa Rica Laura Chinchilla. In Messico l’alba ha svegliato anche l’antica Chichen Itza dove si sono riuniti in attesa della fine del mondo hippy e turisti che hanno passato la notte nell’antico sito archelogico Maya. “Non e’ la fine del mondo – ha detto un turista da Las Vegas – e’ un risveglio della coscienza, dell’amore e della spiritualita'”. Pochi minuti prima che il sole illuminasse il lato occidentale del Tempo del Dio Sperpente Kukulkan un gruppo di turismi vestiti di bianco ha quindi attraversato la spianata davanti alla piramide con le mani alzate al cielo. In altre localita’ nel mondo i seguaci della fine del mondo hanno ugualmente ‘celebrato’ l’evento. In Turchia in migliaia di sono recati nel villaggio di Sirince, dove era atteso il cataclisma. Mentre in Francia in centinaia si sono rifugiati a Bugarach, il piccolo Paese dei Pirenei che secondo alcuni sarebbe l’unico a salvarsi dalla fine del mondo prevista dai Maya. Qui la polizia ha arrestato due persone trovate in possesso di maschere e machete dentro. Giovedi’ erano state arrestate altre due persone: un uomo trovato in possesso di una pistola laser e un altro con una mazza da baseball.