21 dicembre 2012, tanto umorismo in Australia. Il premier: “sì, ci sono sopravvissuti”

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L’Australia ha visto sorgere il sole per prima. E, almeno apparentemente, nulla è cambiato rispetto a ieri. “Sì, siamo tutti vivi!” La comunicazione è di quelle ufficiali, arriva dalla pagina Facebook dell’Agenzia per il turismo nazionale. Nell’immediata vigilia aveva fatto registrare un boom di contatti, un vero e proprio bombardamento di messaggi pieni di preoccupazione: ci sono sopravvissuti alla fine del mondo? A parte chi è deceduto per morte naturale o malattia, e nonostante le previsioni nefaste del primo ministro Jiulia Gillard, “sì, ci sono sopravvissuti“. Nessuna calamità naturale, attacco alieno, asteroide o malattia endemica capace di sterminare la specie umana si registra al momento in alcuna parte del mondo. La profezia Maya, per ora, resta lì, sospesa, con le sembianze sempre più nette della grande burla. Su Twitter non mancano i commenti di gente comune e persone più o meno famose. “Novità importante: la fine del mondo è stata posticipata fino a quando il Liverpool non avrà vinto la Premier League. Si può stare tranquilli”, ha scritto Mario Balotelli. In America Centrale e in Messico, intanto, tutto è pronto per celebrare la fine della grande era di 5.200 anni del calendario Maya. Mentre l’Agenzia spaziale americana, la Nasa, anche nelle ultime ore è stata contattata da migliaia di persone che hanno chiesto lumi sul comportamento da tenere in caso di apocalisse. La Nasa ha provato a rassicurare tutti: “Il nostro pianeta è in buona salute, dopo oltre quattro miliardi di anni, e ricerche scientifiche credibili assicurano che non c’è alcuna minaccia associata al 2012”.

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